Vino rosso sangue



Fabrizio Borgio
Vino rosso sangue
Frilli
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Fabrizio Borgio, scrittore piemontese, torna a raccontarci storie di langhe, di colline astigiane e della profonda vocazione vinicola di quei luoghi.
Lo scrittore si ripresenta, attraverso tutta la sua forza narrativa, con un nuovo personaggio: l’investigatore privato Giorgio Martinengo, che ci conduce in un’indagine complessa e dai risvolti drammatici, sviluppata all’interno del mondo dei produttori di vino.
Borgio prende il lettore per mano e, a partire dal primo e violentissimo colpo di scena rappresentato dalla casuale rottura di una preziosa bottiglia di pregiato Grignolino d’annata, lo conduce attraverso i sentieri inesplorati di una vicenda dove il delitto nasconde, come spesso accade, collegamenti e intrecci col mondo della speculazione economica e del malaffare seppur tinto dall’opaco colore di un perbenismo borghese insediato tra le colline delle langhe. Ed è proprio nel meandro dell’interesse economico di un’importante azienda vinicola che Martinengo dovrà scovare la chiave di lettura di quei delitti apparentemente inspiegabili ma che sono legati da un comune filo conduttore che ha radici in qualcosa di celato e dimenticato in episodi accaduti molti anni prima. Borgio utilizza la narrazione noir per farci riflettere sullo spietato utilizzo di qualsiasi escamotage da parte di un ristretto gruppo di operatori del settore vinicolo, i quali pur di arricchirsi non hanno alcuna remora sui danni che causano alla salute e alla vita stessa dei consumatori dei loro prodotti tanto più se questi si trovano in paesi dell’Est dove le normative e i controlli sulla qualità sono meno efficaci.
In quel mondo dove il vino si trasforma da “nettare degli dei” portatore di felicità e socialità in spietato killer della vita delle persone ignare che lo consumano, l’investigatore verrà messo a dura prova per cercare di tessere e tirare le fila di un’indagine che vede le stesse persone che gli hanno dato l’incarico investigativo protagoniste di sottili depistaggi e gravi omissis.Martinengo capirà che all’origine dei delitti e della terribile mutilazione che viene inferta ai cadaveri c’è un punto di partenza, un’origine che trova significato nella scoperta della contraffazione del prodotto con l’utilizzo scriteriato di metanolo.
Questo è il messaggio che Fabrizio Borgio ci lancia: poniamo attenzione perché anche in un settore che dovrebbe essere un’eccellenza per il nostro martoriato Paese le logiche e le dinamiche del mercato e del profitto non guardano in faccia a nessuno e sono pronte a tutto pur di mantenere il proprio status di controllo sociale e di arricchimento personale. Superbia, supponenza, spregio, interesse, profitto, falsità, ipocrisia sono il corollario nel quale l’investigatore Martinengo dovrà navigare per portare a pieno compimento l’incarico e che svelerà un retroscena dove anche l’amore perduto ha un peso determinante nella storia.
Dopo “Masche” e “La morte mormora” Fabrizio Borgio ci colpisce e ci entusiasma ancora con un nuovo personaggio e una eccellente storia noir.
Bravi come sempre i Fratelli Frilli Editori a far conoscere e portare all’attenzione dell’opinione pubblica ottimi scrittori che rendono il noir una piacevole e speciale lettura.
Da leggere.

Gino Marchitelli

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