Stazione omicidi. Vittima numero 2



Massimo Lugli
Stazione omicidi. Vittima numero 2
Newton Compton
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Altra grande zampata da leone di Massimo Lugli per il suo secondo episodio Stazione omicidi. Prosa fluida, sempre avvincente e niente da dire, non sbaglia mai un colpo, né per ritmo, né per suspence.
Flavio Gambari, il biondo e pericolosamente inquieto, ragazzo ventenne che abbiamo conosciuto in Stazione Omicidi 1°, è ormai diventato un boss della mala che opera nella capitale. Anzi il capo del giro di spaccio della Vertigo, la nuova, potente e letale droga sintetica. I suoi complici sono Vasile, il romeno che viene dalla schiavitù dei campi rom, Jean Luc, la vecchia tigre, il killer invisibile, l’ex gangster marsigliese vissuto sempre in strada per sfuggire a una vecchia faida interna alla banda delle Tre B che considera i più giovani quasi la sua famiglia, Marzia, la giovane, bella, ricca e spregiudicata ragazza di Flavio e, indispensabile, Felipe che da maggiordomo e factotum della famiglia si è trasformato nel contatto con gli spacciatori d’oltreoceano. Un’incredibilmente variegata gang, ma molto, molto temibile.
La loro ascesa criminale però scatena invidia e frenetica ansia di rivalsa negli ambienti malavitosi della capitale. Ben presto, benché ancora coperti dall’anonimato, si troveranno a doversi confrontare con un vero e proprio attacco senza esclusione di colpi.
Ed è a questo punto che l’ispettore Bruno Pelizzi, che imputa ai trafficanti di droghe la discesa verso l’inferno del nipote ormai ricoverato all’ospedale in fin di vita, comincia la sua solitaria indagine sulla nuova banda. E, per smuovere il calderone, fa rivelazioni a Maurizio Loca, redattore di nera e vecchio giornalista del Tempo, collegato con la Questura, che smonta la copertura di Flavio Gambari. Ora per lui e per i suoi amici i problemi da affrontare si moltiplicano, perché non si tratta più solo delle indagini di polizia e del naso appuntito della stampa, ma le rivelazioni sul giornale hanno scatenato le altre bande criminali… Ci saranno minacce, sequestri, ricatti, seguiti da sanguinosi ed efferati omicidi.
Cosa deciderà l’arbitrato del “Prudente” chiamato da Jean Luc ( il mio personaggio preferito, ho sempre detto che tengo per i cattivi) a dirimere i mortali scontri capitolini?
E come reagiranno alla decisione i più giovani della banda: il collerico Falvio che deve ancora crescere, Vasile che nel fisico e nella psiche sconta ancora gli anni della schiavitù e Marzia con i suoi forse impossibili sogni di una vita migliore?
Ci rivediamo a Stazione Omicidi n°3. Grazie Massimo, appuntamento a presto.

Patrizia Debicke

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