La Modista

Con La Modista Andrea Vitali ha superato definitivamente il maestro Piero Chiara e si conferma tra i più grandi narratori italiani.
Non finisce di stupirci ritraendo gli abitanti di Bellano con le loro furbizie, le loro passioni (chi per la caccia agli uccelli, chi per la caccia  all’altro sesso), i piccoli intrighi quotidiani.
A Bellano le donne sono particolarmente scaltre e ricche di senso pratico, in un modo o nell’altro riescono a far fare agli uomini quello che vogliono. Con madri come l’Angelina e Eutrice c’è poco da discutere. E di fronte agli argomenti di Anna Montani, la Modista, non c’è proprio niente da discutere.
Romanzo corale, con Anna Montani, intraprendente venditrice di scampoli eufemisticamente definita Modista che nonostante un marito disperso in Russia infrange i cuori locali, Eutrice Denti, madre possessiva e donna pia, Eugenio Pochezza, figlio devoto, giornalista per noia attratto dalle donne, Firmato Bicicli, orfano sempliciotto affidato dalla madre in punto di morte al sindaco che lo impiega come può al servizio del Comune, il maresciallo Carmine Accadi con due pensieri fissi: costringere il sindaco a riparargli il gabinetto e conquistare la Modista, il sindaco Amedeo Balbiani, più interessato alla caccia che alle sorti di Bellano, Austera e Gerbera Petracchi ambigue sorelle che gestiscono la farmacia del paese, tre maldestri ladruncoli che trovano un’attività più redditizia sono i personaggi principali.
La storia non ha una trama vera e propria, è un descrizione delle vicende degli abitanti del paese con linguaggio lombardo a volte ironico e irriverente. Così è descritta la morte: “…emise l’ultimo respiro… più che un respiro fu un mezzo rutto. Morì nel sonno“.

Ambretta Sampietro

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