Real world

Il caldo soffoca Tokyo e i suoi abitanti.
Quattro amiche si preparano agli esami d’ammissione all’università, tanto incerte sul loro futuro quanto insicure nel vivere il presente.
Toshi vive in un quartiere residenziale uguale a tanti altri ed è intenta a disegnarsi le sopracciglia quando un rumore di vetri infranti attira la sua attenzione.
Proviene dall’appartamento vicino.
Quello del Vermiciattolo, un suo coetaneo dall’aspetto dimesso, goffo, dinoccolato.
Il Vermiciattolo ha ucciso sua madre, ma Toshi ancora non lo sa quando lo incontra in giardino pochi minuti dopo.
E non si accorge nemmeno di come lui le rubi il cellulare e la bici, coi quali si darà alla fuga.
Una fuga che assume un risvolto mediatico di feroce impatto sulla mente del giovane assassino, che galvanizzato dall’attenzione che gli gravita intorno, coinvolge le quattro amiche in un micidiale meccanismo ossessivo, costringendole a scrivere per lui un manifesto che ne spieghi l’azione omicida.

Ne deriva un delirio adolescenziale collettivo, che si perde nel rumore dei tasti di un pc o di un cellulare, nella voce di uno speaker alla tv o alla radio.
Le sensibilità dei cinque ragazzi vengono annientate nel momento in cui l’informazione si dedica ad altri fatti, ad altri mondi. E di loro cosa rimane? Rimane lo smarrimento che porterà a conseguenze tragiche, in questo potente noir che mette a nudo con ferocia le problematiche giovanili.