Morire per chi?
Il mondo va veloce, le persone sono iper connesse, comunicano tutto il giorno, viaggiare da Bari a Bali non costa più una follia e qualche battuta. La terra non è piatta, è diventata più piccola e siamo tutti più vicini.
Che bello, ma…
Il mondo ristagna in una crisi economica, le persone sono sole davanti a uno smartphone, dicono quello che devono dire pro o contro per qualche like in più, viaggiare ha senso soltanto se posso fotografare e postare. La terra non è piatta, si sono appiattiti gli umani.
Dove sta la verità? Nel mezzo, l’aveva già messa lì Aristotele, perché spostarla che poi ci tocca trovare un posto che accontenti tutti.
Abbiamo grandi mezzi e opportunità, ma li stiamo usando male, malissimo e in tutta questa società bulimica e liquida stiamo diventando “più poveri, più tristi e meno intelligenti”, per dirla alla Teatro degli Orrori.
La nostra soglia d’attenzione è crollata con la stessa velocità di Wall Street nel ’29, ormai in pochi sono disposti a fare rinunce e progetti a lungo termine, intanto c’è internet che regala tutto e subito.
Perché devo impegnarmi? Tenermi sul groppone famiglia, affetti e scrupoli? Poco male se vendo l’anima un pezzo alla volta pur di avere un effimero successo.
Eppure, c’è sempre spazio per la redenzione e fare la cosa giusta anche se il prezzo è quello più alto.
Muori per me di Elisabetta Cametti ha il notevole pregio di stimolare la riflessione. Il lettore si trova dall’altra parte dello schermo, accanto alla famosissima influencer Teresa/Ginevra, mostrando senza pietà che la nostra è una società infelice, intasata di fotografie sorridenti, che stipula qualunque tipo di contratto pur di arrivare in cima e sacrifica senza scrupoli e rimpianti ogni tipo di bene, valore, famiglia, sentimenti e qualunque cosa che può essere convertito in successo egoista e capriccioso.
Dicono che lo show deve andare avanti, il più delle volte è vero ma è possibile fermare la giostra ed effettuare la mossa adatta per cacciare il lupo e il suo branco.
Vite semplici contro vite sponsorizzate, famiglia contro impresa, scrupoli contro contratti.
Non si tratta di un giallo a orologeria che esplode quando termina il conto alla rovescia, ma di un thriller che non ha paura di spingere l’acceleratore.
Muori per me – Elisabetta Cametti
Mirko Giacchetti