“Il percorso della resurrezione”, è così che l’avvocato Mickey Haller definisce il processo che porta alla liberazione di un detenuto la cui colpevolezza è stata determinata in modo ingiusto.
Scagionare un condannato sembrerebbe impossibile, ma Haller dopo esserci riuscito con il suo cliente Ochoa conosce bene la sensazione di misericordiosa onnipotenza che si prova.
Ed è deciso più che mai a continuare a percorrere questa strada, per questo motivo lui ed il detective Henry Bosch si metteranno alla ricerca del così detto “ago nel pagliaio”, ovvero un barlume di sincerità che brilli nel mare di detenuti che si proclamano innocenti.
Ed è così che verranno a conoscenza dello strano caso di Lucinda Sanz, dichiaratasi colpevole dell’omicidio del marito poliziotto, ma decisa dopo 3 anni di detenzione a dimostrare la sua innocenza. Così l’avvocato e la sua squadra si troveranno a dover fronteggiare un mondo nascosto fatto di corruzione, agenzie federali e narcotraffico, il tutto nella cornice di una spietata città come Los Angeles.
Per poter affrontare tutti gli ostacoli che gli si presenteranno lungo il percorso dovranno attingere a tutta la loro genialità ed al loro coraggio, in questi casi più che mai il fine giustifica i mezzi.
Di certo un altro testo che si aggiunge alle opere di Connelly senza tradire alcuna aspettativa, con un ritmo narrativo e colpi di scena che tengono il lettore attaccato alle pagine per tutto il racconto. Particolare menzione alla generosa parte dedicata al processo, la quale con un flusso incalzante ci proietta nell’aula di tribunale e ci investe in prima persona con tutte le emozioni contrastanti che emergono con l’evolvere della storia.
