Una piccola questione di cuore – Alessandro Robecchi



Alessandro Robecchi
Una piccola questione di cuore
Sellerio
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Alessandro Robecchi era atteso al varco, dopo la fiction tv “Monterossi” che tanti consensi ha ottenuto, ma che ha fatto anche storcere il naso a qualche suo affezionato lettore. Riuscirà a non far scivolare Monterossi & C lungo il pericoloso piano inclinato che porta alla serialità televisiva? Questa la domanda che in tanti si ponevano, in moltissimi con terrore. 

Beh, la risposta è decisamente positiva. In “Una piccola questione di cuore”, come sempre pubblicato da Sellerio, Robecchi è riuscito a scrivere il nono appuntamento della serie facendo compiere un ulteriore passo in avanti ai suoi personaggi, alla sua indagine minuziosa e spietata su Milano e sui meccanismi criminali che ne regolano gran parte della vita. E il tutto partendo da un sentimento molto più pericoloso della cupidigia, dell’odio, della sete di potere: l’amore. Confermando anche che i libri e le fiction tv sono e devono restare due prodotti diversi, che rispondono a logiche e metodologie di produzione specifiche e che non possono essere mescolate, se non in minima parte. Per fortuna.

L’amore, dicevamo. Addirittura il ritornello-claim “Anche questo fa fare l’amore”, marchio di fabbrica di Flora De Pisis, amata e odiata conduttrice di “Crazy Love”, programma simbolo della Grande Fabbrica della Merda, trova quasi la sua sublimazione nelle due storie che si intrecciano in questo ultimo libro. Da un lato Stefano, 22enne studente del Politecnico, giovane di buona famiglia che cerca la sua donna scomparsa, Ana, una 39enne affascinante coinvolta in intrighi poco trasparenti, dall’altro lo strano omicidio di un astro nascente del mondo della finanza, ritrovato con un buco in fronte in un anonimo appartamento, che con lui e il suo stile di vita non c’entra nulla.

Due storie che coinvolgono in parallelo la Sistemi Integrati, l’agenzia investigativa che Monterossi ha fondato insieme con Falcone e l’ex poliziotta Cirrielli, e i poliziotti Ghezzi-Carella in una indagine semi-ufficiale. Due vicende che appaiono lontane anni luce e che invece, inesorabilmente, convergono, si incrociano e si fondono fino a diventare un unico torrente, che alterna cascatelle a improvvisi mulinelli, capaci di far affogare i protagonisti che a turno compaiono sulla scena. 

E l’ulteriore passo avanti che Robecchi fa compiere ai suoi personaggi si traduce in una sorprendente collaborazione tra la Sistemi Integrati e il duo Ghezzi-Carella. Un gruppo che si relaziona di più, sempre più vicini pur rimanendo ognuno nella sua solitudine professionale e personale. Un gruppo di personaggi che riesce a trovare terreni comuni.

Il merito? Sicuramente di una Milano sempre più noir, in cui denaro sporco e affari apparentemente puliti viaggiano a braccetto, in cui la criminalità non ha più bisogno di sparare, in cui le aziende vengono mangiate dal bisogno di soldi e dai commercialisti in giacca e cravatta che lavorano per i boss. Ma è anche merito dell’amore, perché è questo il tenue filo che muove i personaggi coinvolti nelle due indagini. A partire dallo stesso Monterossi e dalla sua non-storia con Bianca Ballesi, da Tarcisio Ghezzi e da sua moglie Rosa, da Pasquale Carella e, a sorpresa, dalla sua compagna, la maestra Stefania. Insomma, l’amore c’entra eccome, sia perché riesce a mettere un pizzico di senso in vite sgangherate, sia perché riesce a fare esattamente il contrario, cioè a scombinare piani, smuovere certezze e abitudini. Fa commettere gesti scoordinati, inattesi, che provocano reazioni a catena. 

“Anche questo fa fare l’amore”, quasi a dispetto di Carlo Monterossi. Robecchi sembra voler provocare un sussulto introspettivo dai risultati imprevedibili, per scuotere l’apparente indolenza dell’autore televisivo che ha rinnegato la sua creatura. Intanto procede con cura maniacale nella vivisezione di una città e di una società sempre più becere, sfacciate, sguaiate. La sua analisi sociologica passa inesorabile e vivida attraverso le storie, i fatti, i tormenti dei suoi personaggi. E la loro crescente coralità, pur tra sensibilità e vicende personali diverse, riesce a mostrare una realtà sempre più nuda. Per chi vorrà vederla.

Michele Marolla

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