Pista nera



Antonio Manzini
Pista nera
sellerio
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Champoluc, Val d’Aosta. Gennaio 2012. Rocco Schiavone è nato a Trastevere nel 1966, quando non c’erano i turisti ma gli omicidi. I suoi amici erano diventati ladri e spacciatori; così entrò in polizia, ateo e manesco, facile alla corruzione e all’investigazione, alle donne e alla marijuana. Fece carriera e si sposò con l’amata Marina. Lei era morta quattro anni prima, lui era divenuto vicequestore. Poi aveva commesso qualcosa di indisciplinato, da quattro mesi lo hanno trasferito dalla Cristoforo Colombo ad Aosta, con Clarks, Loden, Volvo, pesante inflessione romanesca, sarcasmo e ottimo intuito investigativo. Mentre è a letto con la bella Nora lo avvisano di un corpo sepolto nella neve e travolto dal gattista col bestione cingolato su una ripida scorciatoia. E’ Leone Miccichè, marito della meravigliosa Luisa Pec, incinta. Rocco cambia scarpe e scopre chi, dove, come, quando e perché, riuscendo pure a rubare a ladri e a liberare cingalesi. Terza buona prova per l’attore regista sceneggiatore romano 49enne Antonio Manzini (“Pista nera”, Sellerio 2013, pag. 277 euro 13), in terza quasi fissa. Verdicchio di Matelica e risotto al Barolo.

valerio calzolaio

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