Gradito ritorno di Lolita Lobosco, il più tosto, sexy, ironico e determinato commissario che ci sia in circolazione. Anche in questa avventura ritroviamo gli ingredienti principali di tutte le sue avventure: amore, cucina e grande leggerezza e ironia. E è proprio in un ristorante che avviene l’omicidio sul quale Lolì deve indagare: un famoso chef viene trovato ucciso con la speciale pentola che usa per preparare il suo famoso piatto: gli spaghetti all’assassina. Chi è stato? Cosa si nasconde dietro l’omicidio? Sarà Lolì a dover sbrogliare la matassa, scoperchiando un mondo di segreti. Come sempre la narrazione è in prima persona, così tutto viene vissuto attraverso gli occhi della protagonista: indagini, problemi delle amiche, riflessioni sull’amore, Ovviamente l’uso di una “ripresa” intima e soggettiva, richiede un linguaggio immediato, colloquiale, non privo di qualche frase di gergo dialettale,che rende il tutto decisamente spontaneo e naturale, rendendo così la lettura fresca e divertente. Un romanzo che mischia il giallo al rosa, il delitto all’ironia, e che nemmeno questa volta dimentica di sottolineare la passione per la cucina, intesa come gesto d’amore, come atto di passione, a meno che non si parli delle melanzane destrutturate che le aveva cucinato quello che era “l’amoresuo” , perché quelle, Lolì, proprio ancora non le ha digerite!
p.s. Tutte da provare, come sempre, le ricette proposte in appendice al libro.
Spaghetti all’assassina
Cristina Aicardi
