Buchi nella sabbia



Marco Malvaldi
Buchi nella sabbia
Sellerio
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Uno degli aspetti che apprezzo maggiormente in Malvaldi è la voglia di cimentarsi sempre con spunti nuovi e insoliti. Sarebbe facile rimanere sempre incollati ai vecchietti del BarLume, lui invece spesso ci offre storie diverse e insolite, condite però sempre dalla sua sagacia e dalla sua incredibile ironia. Personalmente il libro che fino ad ora avevo apprezzato di più era ” Odore di chiuso” ma devo dire che anche questa è stata una lettura deliziosa, fatta col sorriso sulle labbra, dall’inizio alla fine. Siamo nel 1900 a Pisa, alla prima della Tosca. I tempi sono difficili e il pericolo di attentati anarchici è altissimo e alla serata presenzierà Sua Altezza, si fa per dire, il re Vittorio Emanuele III . Le misure di sicurezza sono quindi , per i tempi, altissime e non solo perchè si parla di corazzieri. A comandare la guardia reale il tenente dei carabinieri Gianfilippo Pellerey e tra gli inviati a seguire la serata il giornalista Ernesto Regazzoni, uomo di acuto spirito , sia di osservazione che alcolico…essendo notoriamente un forte bevitore. E in effetti qualcosa succede alla prima, qualcuno viene ucciso: la finta fucilazione di Cavaradossi lascia sul palco il vero cadavere del tenore, che è anche un noto anarchico. Scattano le indagini. Chi è stato? Un attentato degli anarchici o un omicidio con altri moventi? Al tenente Pellerery, aiutato da Regazzoni, il compito di scoprire la verità. Storia gialla a parte, la cosa più divertente del libro è il racconto che ne fa Malvaldi, condito di aneddoti sull’opera, sul fatto che la Tosca sia la più sfigata della storia della lirica. Un libro scritto con la solita, solo apparente leggerezza, dove ogni pagina è ricca di spunti umoristici resi dalla magistrale scrittura di Mavaldi che quasi in ogni frase ha una chiusa ironica o spiazzante. E poi io adoro il suo intrufolarsi, il suo far capolino tra le righe, sostituendosi alla voce narrante, per puntualizzare, sottolineare, dissacrare. Malvaldi ha anche il dono della chiarezza espostiva anche quando guida il lettore in spiegazioni scientifiche, rendendole semplici e divertenti anche a chi, al solo sentir parlare di balistica o fisica, ha solitamente un attacco di orticaria. Il suo enorme pregio è di saper rendere tutto non solo interessante, ma anche e soprattutto divertente. Da non perdere l’ultimo capitolo ” Tra il verosimile e il vero” dove è riportata una bellissima lettera di Puccini.

Cristina Aicardi

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