La Fenice Rossa



Tess Gerritsen
La Fenice Rossa
Longanesi
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Boston. Primavera 2010. La 43enne patologa forense Maura Isles testimonia contro un bravo agente che ha massacrato un delinquente, tirano fuori il suo odio per la polizia e la madre assassina. Tocca all’amica Jane Rizzoli della Omicidi (ribelli ricci scuri, marito Gabriel FBI e figlia Regina di due anni e mezzo, padre e madre separati e neofidanzati) capire di chi sono la mano mozzata e il cadavere trovati a Chinatown. Va indietro nel tempo: 19 anni prima morirono cinque persone nel piccolo locale del vicolo, tre clienti e il cameriere uccisi dal cuoco suicida. Forse. L’onorevole austera Iris Fang, sulla 50ina, è maestra di arti marziali lì vicino ed era la moglie del cameriere, convinta di altri colpevoli. Nello stesso periodo scomparvero varie ragazze. Strane creature, inediti peli, oscure spade, niente criminalità organizzata! Leggere certi americani è un piacere (anche per riflesso condizionato), come l’ex medico Tess Gerritsen (“La Fenice Rossa”, Longanesi 2012, pag. 334 euro 17,60; orig. “The Silent Girl” 2011, trad. A. Biavasco e V. Guani), in terza sulle due, in prima sulla cinese (come la madre dell’autrice in gioventù).

valerio calzolaio

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