Mi spiace di non aver avuto modo prima per motivi logistici – vivo all’estero la maggior parte del tempo – di leggere l’ultimo libro di Claudio Paglieri. Avevo letto e recensito con piacere La cacciatrice di teste ma questo L’enigma di Leonardo per me ha una marcia in più. Maggior ritmo e coerenza dei personaggi, con una storia sempre avvincente, senza punti morti. E non era facile con tanti fatti, particolari e vicende in parallelo da far quadrare per strada. Curiosamente la storia del disegno è vera: il prezioso ritratto protagonista del romanzo esiste davvero ed è di proprietà di due genovesi. Si tratta di un foglietto che parla di secoli, un disegno a sanguigna, attribuito a Leonardo da Vinci, che compare in quinta pagina, denominato: Testa di profilo d’uomo che guarda a sinistra. Da questo spunto geniale, incontrato in redazione, Paglieri siede a tavolino e immagina L´enigma di Leonardo e si lancia in una fiction indovinata, un intreccio azzardato di delitti, una catena di morti apparentemente per cause naturali, colpi di teatro, per poi far tornare dal passato un nemico pericoloso e scatenare una serie di problemi personali per il Commissario Luciani. Qualche cenno, ma non troppo, sulla trama: Siamo in una delle estati più calde degli ultimi anni di un’afosa Riviera Ligure, rotta dal pianto di un bambino, Alessandro, nuovo “coinquilino” del commissario Marco Luciani, magro e alto quasi due metri e di sua madre, donna Patrizia, abbandonato tre mesi prima in una cesta davanti alla loro casa di Camogli. L’improvvisa partenza di donna Patrizia per Roma, per soccorrere una zia infortunata, costringe Luciani a una vacanza forzata nei panni di babysitter per Alessandro ma, durante la sua assenza dall’ufficio, un’anziana badante polacca viene scoperta morta nella sua piccola casa. L’ipotesi più probabile, anche se un po’ tirata per i capelli, appare il suicidio forse provocato dal dolore per la morte tre giorni prima, causata da scompenso cardiaco, del conte Guinigi Moncalvo, che lei aveva assistito per vent’anni e del quale era stata anche l’amante? E così la storia viene archiviata ma… Ma Fiammetta, una vecchia e seducente amica del commissario Luciani, esperta d’arte e da anni in rapporto con il conte Guinigi per cercare le prove dell’autenticità di un disegno inedito di Leonardo, avanza il sospetto che invece padrone e domestica siano stati uccisi. Forse l’assassino mirava al piccolo capolavoro che gli esperti pensano autentico e quindi di inestimabile valore? Pur strapazzato tra il lavoro e la sua vita privata, Marco Luciani, volente o nolente segue il suo istinto e riapre l’indagine… Non ha smarrito il fiuto, senza perdersi nella burocrazia, s’intestardisce, s’incasina in mille rivoli che poi deve sbrogliare per forza e riunire faticosamente per fornire un plausibile soluzione al caso. Ma non è finita. La morte è in agguato e una nuova solitudine sta dietro l’angolo… Attento Luciani!
L’enigma di Leonardo
patrizia debicke