Dalia nera



James Ellroy
Dalia nera
mondadori
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Los Angeles, anni ’40. Gli Stati Uniti e il resto del mondo riprendono a vivere in una parvenza di normalità, dopo che la guerra si è presa anima e corpo, speranze e sogni di gran parte dell’umanità. Anche Hollywood risorge con lo sfavillìo di un’illusione capace ancora oggi di abbagliare e talvolta soffocare le ambizioni di artisti desiderosi di sfondare. Elizabeth Short riuscirà nell’impresa, ma solo dopo essere barbaramente uccisa, solo dopo essersi meritata il soprannome di Dalia Nera per il suo ingannevole atteggiamento da vedova inconsolabile, solo dopo aver sconvolto nel profondo le esistenze di Bucky Bleichert, Lee Blanchard e Kay Lake.
Ci immergiamo nella trama grazie al racconto in prima persona dell’agente Ghiaccio, al secolo Dwight Bucky Bleichert, il cui soprannome deriva da un passato di pugile “medioleggero, trentasei vittorie, zero pareggi, zero sconfitte” come lui stesso si presenta al lettore, un atteggiamento da attento scrutatore dell’avversario durante le gare, impassibile ma dal pugno micidiale, entrato in polizia per far fronte ai problemi di salute del padre. Il sergente Fuoco, alias Lee Blanchard, ex pugile noto per le caratteristiche esattamente opposte a quelle di Bleichert, diventerà il suo ottimo compagno di squadra alla Divisione Mandati, un posto ambito ottenuto grazie ad un incontro tra i due organizzato per meri scopi politici dai vertici del Lapd. Divenuti ben presto amici inseparabili nel lavoro e nella vita privata, avviano così un particolare menage à trois che coinvolge la bella Kay Lake, una donna dal passato tormentato e salvata sull’orlo del baratro da Blanchard. L’apparente idillio però si rompe con la scoperta del cadavere di Betty Short, aspirante attrice e prostituta a tempo perso, che spezzerà l’equilibrio precario delle loro esistenze riportando alla luce episodi dimenticati di un passato ancora troppo recente per essere del tutto cancellato. Le indagini sull’omicidio si susseguono a ritmo serrato nei primi tempi, per poi rallentare a mano a mano che le possibili soluzioni si rivelano clamorosi buchi nell’acqua. Attraverso lo sguardo intelligente e arguto di Bleichert, che non si arrenderà mai del tutto continuando le indagini caparbiamente, ci addentriamo nel mondo dorato della Los Angeles bene, i cui lati oscuri sono forse ancor peggiori della dura realtà dei quartieri degradati. In un turbinio di corruzione, di tentativi di occultare prove e di famiglie la cui rispettabilità viene messa pesantemente in discussione, l’agente Ghiaccio troverà finalmente la traccia giusta a scapito della sua già precaria e tormentata vita privata. Tutto questo mentre Blanchard, perseguitato dai fantasmi di una vita non proprio integerrima, abbandona la scena per un regolamento di conti in Messico dall’epilogo tanto tragico quanto prevedibile.
La narrazione di Ellroy è serrata e mozzafiato, di pagina in pagina si scoprono retroscena e dettagli inaspettati, stuzzicando la curiosità del lettore e spingendolo inconsciamente a mettersi nei panni dell’agente Ghiaccio per risolvere il terribile caso e spazzare finalmente via le nubi nere che incombono sulle vite di questi personaggi: inutile dire che per poter tirare un sospiro di sollievo è necessario leggere fino all’ultima riga.
Questo romanzo è il primo della cosiddetta Quadrilogia di Los Angeles e da esso è stato tratto l’omonimo film “The Black Dahlia” diretto da Brian De Palma.

anna giulia padovan

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