Rosso Italiano



massimo rainer
Rosso Italiano
barbera
Compralo su Compralo su Amazon

Primo romanzo di un avvocato penalista milanese che si firma con lo pseudonimo di Massimo Rainer, pubblicato per Barbera Editore. Scritto di getto in un paio di mesi, la vicenda copre l’arco temporale di un anno e si ispira all’ambiente di lavoro e a prototipi di personaggi che l’autore incontra quotidianamente. I fatti si svolgono in diverse località, Milano, Roma, Tokyio, Genova e La Paz e nella narrazione vengono sempre indicate, oltre alla data l’ora precisa e la temperatura ambientale. Il libro ha anche una colonna sonora, che spazia da Ruyichi Sakamoto a Nilla Pizzi, passando per i Gun’s and Roses, Vasco Rossi, i Queen, Alberto Fortis, i Deep Purple, Peppino di Capri, Jimi Hendrick, Ligabue, Antonello Venditti e i Depeche mode.

Due poliziotti politicamente agli antipodi, il commissario Vallesi e l’ispettore Annibale indagano sui delitti perpetrati dalla Dea Pagana e la vicenda si intreccia con la fuga dal Giappone di una giovane, Aska Okabe, nipote del grande capo della Yakuza, casualmente arrivata a Milano.
Non a torto il libro è stato definito « il libro più cattivo dell’anno », moralmente nessuno si salva, né le vittime, esponenti della magistratura, della polizia e dell’avvocatura, né gli investigatori, ognuno di loro è corrotto o ha segreti e debolezze da nascondere. Il tutto condito con quanto di peggio esista, sangue a fiumi, descrizioni macabre e le peggiori perversioni, talmente in abbondanza da dare una nota di comicità al racconto.
La storia è avvincente, vale la pena di superare la perplessità iniziale, la trama ben architettata vi catturerà e vi terrà in ostaggio fino alla fine, che non è per nulla scontata ma lascia la possibilità (e la speranza) di farci ritrovare i personaggi in un nuovo romanzo.

Un omaggio a Valerio Evangelisti con la citazione di Eymerich e ad Andrea Camilleri con il maresciallo Cavallo che parla come Catarella, a Alan D. Altieri con l’ »Eretico in nero”, a Brett Easton Ellis e “American Psyco”, quando parla del biglietto da visita “bianco osso”. Il personaggio di Rastaman è un omaggio allo sbirro rasta dei “Fiumi di porpora” e Esmeralda Villa Lobos è la tassista di “Pulp Fiction”.
Nel libro riecheggiano più volte “Arancia meccanica”, “Il cacciatore”, ” Le iene”, un certo genere di cinema d’azione italiano anni settanta così come le commedie sexy dello stesso periodo.

ambretta sampietro

Potrebbero interessarti anche...