Con ‘’Fiori di cadavere’’ Anne Mette Hancock si presenta al pubblico di lettori. I protagonisti di questa trascinante storia sono: Heloise Kaldan, una giornalista investigativa e il commissario Erik schäfer che si incontreranno per indagare su alcuni crimini, il primo omicidio ha qualcosa di particolare, intrigante, sinistro, coinvolge da molto vicino Heloise, personaggio centrale di questa trilogia scandinava. Heloise è una giornalista che causa non pochi problemi alla testata giornalistica per cui lavora e, come da regola per un ottimo thriller non possono mancare problemi sentimentali e segreti sconvolgenti: Heloise inizia a ricevere delle inquietanti lettere firmate da Anna Kiel, una brutale assassina ricercata dalla polizia per un delitto molto cruento consumato tre anni prima. I messaggi sembrano celare qualcosa di oscuro, segreto. Le due sembrano legate da un uomo del passato, e Anna appare come una persona che sa molte cose sul conto di Heloise.
Il libro ha un finale sconvolgente, il lettore dopo le prime pagine si ritrova mano nella mano con i protagonisti in una corsa contro il tempo, in una battaglia contro il male, in un grande labirinto dove è estremamente difficile uscire.
Il punto di forza di questo libro è sicuramente l’imprevedibilità, si rimane incollati alle pagine, col respiro affannato, come scappare da qualcosa di cui non si conosce l’identità. Il tema centrale del libro è forte, brutale e crudo e si scopre soltanto alla fine della lettura. L’autrice assume uno stile di scrittura semplice, pulito e diretto. I capitoli sono brevi, le descrizioni scritte a regola d’arte, risultano essere mai noiose ma invoglianti, l’autrice riesce a far nascere dentro al lettore la voglia di scoprire quel luogo e riesce a creare una buona dose di adrenalina a chi tiene fra le mani il suo libro. La trama non è scontata ma costruita davvero bene.
Se cercate un buon thriller, ‘’Fiori di cadavere’’ fa al caso vostro.
