Dire che Dahlia Lighthouse abbia avuto un’infanzia non banale è solo un gigantesco eufemismo. Lei e i suoi fratelli maggiori, Charles e Tate infatti, e il suo amato gemello, Andy, hanno vissuto e sono cresciuti nella casa della sua famiglia sull’isola di Blackburn, senza frequentare mai nessuno, salvo Fritz il vecchio e buono giardiniere zoppo, istruiti a domicilio dai loro genitori Daniel e Lorraine, talmente ossessionati dal crimine o meglio dire dagli omicidi commessi da brutali assassini – soprattutto la madre scioccata dalle proprie personali esperienze – da affibbiare ai quattro figli i nomi di vittime di mostruosi delitti e da insegnar loro, insieme alla letteratura, alla storia, alla geografia, ecc. eccetera tutte le più famose e sanguinarie vicende dei più mostruosi e celebrati serial killer e delle loro vittime. Secondo loro per “ insegnar loro a difendersi meglio” nella vita….
La madre di Dahlia, abbastanza benestante da poter vivere di rendita, aveva comperato la vasta proprietà sull’isola di Blackburn, dopo aver abbandonato la città dove viveva, liquidando l’azienda di famiglia alla morte dei genitori, a suo dire vittime di una brutale aggressione. E , successivamente al suo trasferimento sull’isola, aveva conosciuto e sposato Daniel Lighthouse, anche lui orfano, suo attuale marito e padre dei suoi figli, che aveva assecondato la moglie nelle sue macabre eccentricità.
Non c’è da stupirsi quindi se a diciotto anni, i suoi primi due fratelli, Charles e Tate la seconda abbiano subito lasciato Blackburn per andare a lavorare e vivere altrove. L’unico che sembrava più insofferente e quindi più desideroso di bruciare le tappe era stato Andy, il suo gemello, che è scomparso durante la notte del suo sedicesimo compleanno, lasciando solo un laconico biglietto di addio che diceva: “L’unica via d’uscita è non tornare mai più”.
Da quel momento di lui si erano perse completamente le tracce e solo Dahlia, la sua gemella, continuava ancora a cercarlo e a sperare nel suo ritorno.
A 26 anni Dahlia Lighthouse, che da sette anni ha abbandonato definitivamente l’isola ma si è trasferita poco lontano, si vedrà costretta a tornare a casa in occasione della morte del padre.
L’isola di Blackburn è tristemente famosa per essere stata teatro di una lunga e spaventosa serie di omicidi, giovani donne barbaramente uccise e abbandonate in acqua vicina alla coste. Tutte le vittime indossavano degli abiti color azzurro ghiaccio, salvo la prima che di azzurro ghiaccio aveva solo una sciarpa. L’assassino, che non è mai stato individuato e catturato, ha fatto nascere la leggenda dell’efferato serial killer dell’isola: il killer di Blackburn. Ma da lungo tempo il killer pare scomparso…
Sono anni che i tre fratelli non rimettono piede nella casa di famiglia ma stavolta al funerale ci saranno tutti. E proprio in occasione dei preparativi per il funerale la famiglia farà una scoperta agghiacciante.
Scavando la tomba nel posto destinato al defunto viene ritrovato un corpo ormai ridotto a uno scheletro. Le successive approfondite indagini sul DNA condotte dalla locale polizia fugheranno ogni dubbio: dieci anni prima Andy Lighthouse non aveva lasciato l’isola, ma era stato assassinato.
Dopo la scioccante rivelazione, la storia prende il via e decolla. Mentre la madre e i fratelli cercano ogni modo per superare lo shock. Dahlia invece con l’aiuto della sua amica Greta, appassionata e specialista di veri crimini, inizierà a indagare per scoprire chi è il serial killer che ha terrorizzato Blackburn Island per tanti anni.
Perché a conti fatti tutti i membri della famiglia Lighthouse nascondono dei segreti.
Delitto di famiglia è un romanzo scritto apposta per sbalordire. La Collins dimostra gran talento creando un’atmosfera intensa, molto particolare . E rivela una straordinaria capacità e voglia di giocare con il lettore facendo sospettare di tutto e di tutti.
Un thriller coinvolgente il suo, ricco di suspense e strabilianti colpi di scena. Un’agghiacciante storia di segreti, di morbosi legami familiari, di bugie e paure primordiali e contemporaneamente un romanzo folle, fantasioso e certamente molto diverso da quelli che conosciamo, calato in un atmosfera molto inquietante con un pizzico di tono gotico.
Ciò nondimeno la storia, per quanto sia folle, finisce per creare in chi legge curiosità e come una strana forma di dipendenza. Dovuta forse alla martellante impostazione criminale volutamente ironica e dissacrante se si pensa ai romanzi attuali più in voga. Impostazione esaltata e glorificata ossessivamente dalla famiglia Lighthouse…
Delitto di famiglia – Megan Collins
Patrizia Debicke