Non fare la cosa giusta



Alessandro Berselli
Non fare la cosa giusta
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È una Bologna fiera, onnipresente, dalle mille sfaccettature forse sporcate dai troppi  cambiamenti recenti, che si presta a fare da scenario alla voluta, lucida ma dannata disgregazione di Claudio Roveri, una persona qualunque, un uomo normale. A poco più di quarant’anni, con una vita apparentemente facile, una bella casa, una moglie avvocato, una figlia diciassettenne che studia al liceo e un amico fraterno, Roveri fa l’informatore medico-scientifico. Non può certo lamentarsi, il lavoro gli offre abbastanza soddisfazione, pensa a comprare una seconda casa al mare, può permettersi automobili di prestigio, frequentare ristoranti e locali di qualità… Una routine certo, una perfetta sceneggiatura prestabilita, come gli fa notare sua figlia, ma da leccarsi le dita e che niente e nessuno sembrerebbe poter toccare o sciupare… E invece questa ‘semi felicità’, questo quieto vivere lo mette a disagio, gli provoca inquietudine, grande insoddisfazione. Un dannato neo che cresce  in lui fino a diventare un tumore che fa esplodere e stravolgere le sue verità. Vuole e deve cambiare. In una specie di delirio di follia, Claudio Roveri novello dottor Jekill, smette di fare le cose giuste, scorda etica, morale, lascia via libera ai suoi istinti più crudeli, attacca, preda, colpisce e, senza pensare a conseguenze, inventa il suo personale e disumano Mister Hyde. Ma gli errori della vita non fanno sconti. Anzi aspettano al varco, pronti a punire con crudeltà, negli affetti più cari. Troppo tardi per rimediare! Boccheggiando impotente, Claudio Roveri si agita insensatamente ma è costretto ad affrontare la sua personale discesa all’inferno, girone per girone e la sconfitta. Non esiste pietà per i dannati. Ormai impotente, ferito a morte, è destinato a soffrire atrocemente e a sopravvivere ai suoi errori, ripetendosi all’infinito le terribili parole di un’accusa feroce: «Se tu avessi risposto a quella telefonata probabilmente tua figlia sarebbe ancora viva…»

patrizia debicke

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