Chi ha detto che la provincia è sonnacchiosa, debolmente reattiva e solo poco pettegola?
Naturalmente non è così, e la morte improvvisa della benestante Aurelia, oltre a diventare un evento mondano a cui tutto il paese partecipa, diventa anche un rebus cui nessuno sa trovare risposte.
A chi mai Aurelia avrà lasciato i suoi averi, allo svagato, vagabondo nipote Adolfo, costretto a lavorare per far fronte ai debiti di gioco e preda di improvvise brucianti passioni amorose, che dopo il fuoco lasciano cenere e fumo, soprattutto quello dei soldi scomparsi con le compagne del momento; o alla cara Alta Grazia, prosperosa e generosa dama di compagnia?
Fin qui i fatti, la bellezza del romanzo sta proprio nel modo di raccontare questi fatti, l’autrice ci dice che “Quando si vive in una realtà locale piccola, come quella in cui vivo io, è bello e a volte persino divertente trovare nella quotidianità elementi che riflettono le proprie radici e che permettono di calarsi profondamente nell’ambiente di appartenenza”.
Infatti Il funerale si trasforma in una riunione durante la quale vengono a galla episodi gustosi e aneddoti sulla vita dei parrocchiani, nessuno dei quali sfugge all’occhio acuto dell’Armida, la Perpetua, che con le sue stranezze, la sua furbizia e un pizzico di fortuna riuscirà a risolvere il mistero.
La vicenda è ambientata negli anni ’70 e ogni capitolo fa riferimento ad una canzone vecchia o nuova che l’autrice suggerisce di ascoltare durante la lettura.
Un invito originale che sicuramente accompagnerà questa piacevole ed intelligente immersione letteraria.
E ci permettiamo anche noi di dare un suggerimento all’autrice, perché non proseguire questa narrazione ironica e puntuale sulla sua realtà, magari si potrebbero narrare altre storie aventi per epicentro l’Armida e Don Tarcisio che, circondati da varia umanità, potrebbero riservarci stuzzicanti sorprese.
Marinella Giuni, vincitrice e segnalata in diversi concorsi di poesia e narrativa, ha pubblicato “Racconti seri se_veri” con Pedrazzi Editore e la raccolta di poesie “Nella stanza del tè”.
Scrive recensioni per MilanoNera, primo portale italiano dedicato al giallo e al noir, fa parte del comitato di lettura di Una storia per il cinema e di Progetto Babele, rivista letteraria.