L’invasione delle tenebre



Glenn Cooper
L’invasione delle tenebre
Nord
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Niente da fare, Glenn Cooper è sempre lui, intrigante, bravo e trascinatore, tanto da costringermi ad affrontare coraggiosamente la lettura di L’invasione delle tenebre e le sue ben 478 pagine.
Con L’invasione delle tenebre imbocchiamo il Dantesco girone finale della saga, ma Glenn Coper aveva coinvolto nel corso della lunga narrazione tanti e tali personaggi che vanno da Alessandro Magno, Enrico VIII, Garibaldi, Pietro di Castiglia senza scordare Stalin, e ce ne saranno sicuramente altri che non ricordo, che tutte le 478 pagine basteranno a fatica per arrivare alla fine.
Comunque, vi regalo un brevissima traccia, non voglio farmi rinfacciare dai lettori di guastare la sorpresa, con qualche cenno sui due precedenti volumi nell’improbabile caso che un lettore si trovasse a leggere al buio L’invasione delle tenebre.
Dicevamo: terzo romanzo e apoteosi finale delle infinite peripezie partite da “Dannati”, il primo lungo e spaventoso viaggio negli inferi di John Camp e Emily Loughty. Il loro ritorno sulla terra però, facendo uso del collisore che ha modificato la porta aperta verso un’altra dimensione, ha provocato incontrollabili falle lungo il MAAC (Massive Anglo-American Collider), tanto che in “La porta delle tenebre”, la scomparsa di Arabel, sorella di Emily con i suoi due bambini e di svariati altri personaggi qua le là, ha nuovamente costretto Emily e John a ripartire per l’Oltretomba… Ma oggi, al loro ritorno, dopo una difficilissima missione di salvataggio, i varchi interdimensionali si sono moltiplicati e restando inesorabilmente aperti, hanno portato l’Inferno sulla Terra, scaraventando come contropartita centinaia di cittadini innocenti dall’altra parte.
Insomma. tanto per cominciare gli abitanti di interi quartieri di Londra e tutta una classe di un college sono scomparsi sostituiti da mostruosi demoni.
Londra sembra diventata una città fantasma dove i pochi umani rimasti sono barricati nelle case. Assediati dall’orrore fatto di bande di esseri spaventosi e assetati di sangue che, comparsi all’improvviso dal nulla, infrangono le vetrine, depredano i negozi e uccidono senza pietà, costellando le strade cittadine di cadaveri straziati. Esseri diabolici che continuano ad arrivare, come un’onda di piena di un immenso fiume. Di un fiume che arriva dritto dall’ Inferno, come sanno John Camp e Emily Loughty. Ma sanno anche che solo una persona sarebbe in grado di chiudere per sempre le Porte delle Tenebre: Paul Loomis, l’ex capo di Emily.
Però Paul Loomis è morto, si è suicidato sette anni prima, dopo aver ucciso a fucilate sua moglie e l’amante.
Ma Emily e John sanno dov’è e come raggiungerlo. Perché l’hanno incontrato all’Inferno, alla corte di Stalin, sotto il nome di Pasha …
Ritroviamo in L’invasione delle tenebre la grande abilità che Cooper ha già dimostrato nei due precedenti capitoli della saga, nel saper offrire al lettore paurose descrizioni e inquietanti sensazioni credibili dell’incredibile, condite da minuziose ricostruzioni ambientali che le ingigantiscono, coinvolgendo emotivamente il lettore.
E addirittura la terrificante immagine di una Londra in preda alla cieca e incontenibile barbarie distruttiva della orde cannibali dei Dannati.
Ci sarebbe da chiedersi cosa potrebbe mai arrivarci veramente dall’Inferno.
Non mi pare lettura ideale prima di addormentarsi, per chi soffre d’insonnia, ma purtroppo negli ultimi tempi gli uomini di questo mondo devono affrontare troppo spesso l’inferno in terra o quasi.

Glenn Cooper è nato a White Plains, (Stato di New York) nel 1952. Scrittore, medico, archeologo, sceneggiatore, produttore cinematografico e scrittore. Ha iniziato la carriera letteraria negli anni novanta. Nel 2009 ha pubblicato il suo primo libro, La biblioteca dei morti, che ha avuto un enorme successo spingendolo a scrivere i successivi. Ḕ anche famoso per essere uno scrittore molto disponibile con i fan tanto da rispondere direttamente ai messaggi su Facebook e Twitter, pur lavorando sette giorni su sette per più di dieci mesi all’anno. Dal 2012 è cittadino onorario di Solofra in Campania.

Patrizia Debicke

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