Il primo marito

Quanto è bello lu primmo ammore. Lu secondo è chiù bello ancor, recita un andante napoletano. Vale la stessa regola per il marito? In linea teorica la formula “finchè morte non ci separi” dovrebbe garantire la coerenza del rapporto sebbene il numero dei divorzi sia in crescita esponenziale. Il titolo, appartenente al trio di romanzi usciti in hardcover per Mondadori, con la fascetta inneggiante “un’estate d’amore”, potrebbe trarre in inganno. Il primo marito è presente ma non si arriverà a un secondo. In apertura c’è un fidanzato che lascerà la protagonista per poi tornare, il capo cosparso di cenere in ginocchio da lei quando sarà troppo tardi. Dimostrando un puntuale anacronismo maschile. Ma, andiamo con ordine. Annie Adams pensa di avere tutto ciò che si può desiderare. A trentadue anni, ha un bel lavoro come giornalista di viaggi, alcuni amici fidati e una vita serena, ma soprattutto è convinta che l’amatissimo fidanzato Nick, con cui convive da tempo, sia l’uomo giusto per lei. Fino al giorno in cui, all’improvviso, lui la lascia. Ma com’è possibile? Non era forse l’uomo della sua vita, quello destinato a diventare suo marito? Profondamente disorientata da questo abbandono così inatteso, Annie si trova costretta a vedere la sua vita con occhi diversi e quando, dopo poco, conosce del tutto casualmente Griffin, uno chef molto carino che lavora in un locale sulla spiaggia vicino a casa sua, senza pensarci troppo accetta di sposarlo, dopo soli tre mesi. Sarà davvero la persona giusta? Presto la loro vita in comune si rivela più complicata del previsto, e il sospetto di aver agito impulsivamente facendo la scelta sbagliata inizia a tormentarla. È Nick o Griffin l’uomo che Annie ama? Ma soprattutto, che cosa vuole davvero dalla sua vita? Acuta osservatrice dell’universo dei sentimenti, Laura Dave esplora con sguardo ironico e mai banale le scelte che si fanno in nome dell’amore. Il primo marito è una commedia romantica, scritta con stile e intelligenza, sulla capacità di ripartire da zero alla ricerca di se stessi e del lieto fine che tutti vorrebbero trovare, riscrivendo il proprio destino. D’altronde ognuno è artefice della propria fortuna, con un pizzico di aiuto da parte del fato.