In morte di una cicala



Maria Silvia Avanzato
In morte di una cicala
Fazi
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Bologna e Cima d’Argile. Fine anni ottanta. La liceale Azzurra Masieri, bellezza riservata, viso magro, capelli ricci, espressione buffa, pittrice per passatempo, senza vizi, ha una storia con lo sposato barbuto 50enne bel professore di storia dell’arte Giorgio Vernia, occhi azzurri ed espressione tormentata. Scompare e si ritira da scuola la sua girovaga amica Barbara, gran fumatrice di tutto e un poco drogata. Azzurra la va a cercare nel piccolo borgo d’origine in alta collina, per trovarla accetta il posto di “giardiniere” nella dépendance di una vecchia scorbutica, ex diva del cinema, Ilda Granato che vive con marito malandato e badante, il loro figlio è perito in un incidente. Qualcuno dice che anche Barbara sia morta, altri che sia partita; era diventata una discreta cantante dei gruppi musicali, prima “I dragoni” poi “Le cicale”. C’è dietro qualcosa di strano e criminale, non si capisce cosa, si rischia la vita. Azzurra rintraccia Walter, il ragazzo gay con una piaga in viso che possiede un ritratto dell’amica. Walter per caso scopre Marco, un bimbo dai riccioli biondi. E la storia si ingarbuglia ancor più.
La 30enne bolognese Maria Silvia Avanzato, scrittrice da giovanissima età, ritorna al noir con un romanzo raffinato e pretenzioso, umido e piovoso, nel cupo crescendo della prima persona sui tre giovani personaggi che “cercano” di capire, i primi due girando spesso in bici. Ma Barbara non si trova (“vivere liberi o morire”). Alla fine Marco narra la vera storia in un tema di classe, che accadrà? Non si tratta di un giallo, e certamente l’autrice sconfina anche dal genere (che non la coinvolge), cerca una sua specificità, un formato tipo matrioska russa, costruito ma non freddo. Le vite affettive confermano la malattia della famiglia, mai mortale, per quanto a quei tempi lo si ipotizzasse. Tanti particolari, odori sapori colori rumori pensieri. Il medievale comune “Castello d’Árgile” è nell’area metropolitana di Bologna, 6500 abitanti circa; Argile dovrebbe prendere spunto da argilla; vari i corsi d’acqua, soprattutto il Reno. La voce di Maria Callas aleggia spesso, le campane suonano l’”Ave Maria” di Schubert. Pasti di contorno.

Valerio Calzolaio

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