La lista di Greta – Silvio Governi



Silvio Governi
La lista di Greta
Les Flâneurs Edizioni
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Silvio Governi, regista e sceneggiatore che ha diretto noti attori come Alberto Sordi e nel 2014 è stato candidato al Davide di Donatello, con il suo ultimo romanzo, La lista di Greta, ci regala momenti di grande emozione.

Come nel precedente Domani arriva veloce, anche in questa storia Governi scandaglia l’animo giovanile, mettendone a fuoco desideri, pulsioni, paure ed emozioni, mostrando di conoscere bene i giovani d’oggi, le loro paure e gli interstizi attraverso cui possono insinuarsi dubbi, invidie e gelosie.

Narrata in prima persona, attraverso le due voci dei protagonisti principali, che si alternano in capitoli a ordine temporale invertito, la vicenda ruota attorno alla scomparsa di Greta, figlia adolescente di Antonio Rinaldi, ispettore di polizia.

Da un lato abbiamo Greta che ricostruisce la sua storia a partire dai cento giorni precedenti la sua scomparsa, dall’altro Antonio che conta invece il tempo dalla sparizione della figlia. Le vicende, seguite quasi in presa diretta, simili a un controcanto di un medesimo spartito o alla sceneggiatura di un film, giungono ad allinearsi poco prima della conclusione. Da lì in poi, seguiamo Silvio Governi stesso che, ripreso il suo ruolo di sceneggiatore, arriva a spiegare compiutamente il senso e significato del titolo del romanzo. Regalandoci un gran finale

Ma veniamo alla storia e ai personaggi. 

Greta, la protagonista che dà il titolo al libro, è un’adolescente che vive le contraddizioni del suo tempo e della sua età. Da sempre amica di Viola, condivide con lei, e con Giulia, l’altra amica del cuore, segreti, pensieri e trasgressioni. Diligente, studiosa e responsabile, viene da loro scherzosamente chiamata la maestrina. La sua scomparsa porta alla scoperta di segreti e verità taciute.

Il padre, Antonio Rinaldi ispettore di polizia, indaga sul passato e presente della figlia in posizione defilata: il caso è stato infatti affidato all’ispettrice Mara De Luca.

Poco per volta affiorano silenzi e verità taciute.

Pagina dopo pagina Governi ci accompagna nei pensieri e nelle paure dei giovani del nostro tempo, facendoci conoscere luoghi, passioni e abitudini non sempre facilmente decifrabili.

Ma è soprattutto il timore del giudizio degli altri, amplificato dall’uso incontrollato dei social, a mettere in vetrina i veri protagonisti della vicenda: paura e convenzionalismo. A fronte di una proclamata trasgressività, i giovani ci appaiono timorosi di rivelarsi per quello che sono o ammettersi diversi da quanto gli altri si aspettano da loro.

Tutti i personaggi si interrogano: vorrebbero capire e, soprattutto, vorrebbero poter fermare il tempo e tornare indietro al momento in cui tutto è cambiato. 

Governi ci racconta le abitudini, i riti individuali e di gruppo, mostrandoci il piccolo mondo dei giovani che cerca il suo spazio nel più vasto e grande mondo degli adulti.

Un mondo che,  sebbene aperto a tutto, sembra non avere spazio per la diversità e per la paura che essa ispira.

Michela Vittorio

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