Tre cadaveri sotto la neve



Franco Matteucci
Tre cadaveri sotto la neve
Newton Compton
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Tre cadaveri sotto la neve (Le indagini dell’ispettore Santoni)

Alla terza indagine, sfoderando la zampata da maestro, Franco Matteucci mette subito la sua creatura – Lupo Bianco, al secolo Marzio Santoni, ispettore del piccolo paesino di Valdiluce – a testa in giù sotto una valanga. Poi lo fa tirare fuori pesto, dolorante senza niente di rotto ma furibondo perché quell’improvvisa valanga che lo ha travolto non ha niente di “accidentalmente” naturale. Eh no! Salta fuori che è un tentativo di assassinio bello e buono. E, come se non bastasse, la libraia del luogo: Leni detta l’Orsa, è scomparsa senza motivo? C’è forse un legame tra questi due fatti? Si cerca di mettere a tacere la contestazione contro un’antenna radar colpevole di mutazioni genetiche nella fauna locale? Oppure?
Certo è che il raccapricciante ritrovamento del cadavere della donna, con la lingua tagliata, sepolto sotto un tumulo di neve, ricoperto di rami disposti secondo uno strano schema al centro di una radura, davanti a un abete, spogliato di tutta la corteccia, potrebbe indicare uno spaventoso rito esoterico, culminato in un sacrificio umano? Voci e qualcosa di più, parlano di sabba di mirtillaie, di passione, di riti legati alla stregoneria, di misteri, il demonio? O si tratta invece di una messa in scena?
Magari Valdiluce è diventata troppo attraente per certi speculatori senza scrupoli e il marcio gira e imputridisce ogni cosa. Oppure i bellissimi “nail art” dipinti sulle unghie della morta offrono la soluzione dei delitti?
Benché il suo straordinario odorato non l’abbandoni mai, questa è un’indagine pesante come un macigno per Lupo Bianco, alias Marzio Santoni, anche in crisi di astinenza con la sua bella Ingrid lontana a gareggiare sulle nevi della Coppa del Mondo.
Troppi gli indiziati e le possibili piste che si biforcano. Per sbrogliare il caso, o meglio i casi, Santoni e il suo fidato assistente Kristal Beretta, gran mangiatore di cioccolatini, testimonial della Ferrero, dovranno riuscire a imbroccare quella giusta scandagliando gli indizi e soprattutto districandosi tra i non richiesti pettegolezzi e l’omertoso silenzio dei valligiani.
E in più la neve che ha ripreso a cadere rischia di cancellare tutte le tracce.
Stuzzicanti i soprannomi locali quali Mitraglia, Dogana ecc. ecc. Straordinaria la colorita “fauna domestica” dell’ispettore Marzio Santoni detto Lupo Bianco.

Patrizia Debicke

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