Mancano pochi giorni alle vacanze natalizie e Oslo, come d’abitudine, si ricopre di bianco. Nella fredda serata del diciannove dicembre, una grande nevicata fa da sfondo agli animi allegri e spensierati dei passanti, che si preparano alle tanto agognate giornate in famiglia. Sfortunatamente il Natale del 2008 non sarà come gli altri, la calda atmosfera di festa infatti viene interrotta da una serie di omicidi, i quali interessano la capitale e alcune città limitrofe. Nella notte dell’ultima domenica d’Avvento, nelle acque ghiacciate della baia, viene ritrovato il corpo di un giovane rifugiato, Hawre Ghani, un minorenne noto per l’attività di prostituzione. Con il passare dei giorni altri avvenimenti gettano scompiglio nella già citata zona norvegese, primo tra tutti la morte dello stimatissimo artista Niclas Winter. I pregiudizi e lo stile di vita del defunto fanno sì che inizialmente la polizia accantoni il caso come decesso per overdose. Nel frattempo viene denunciata la scomparsa di una donna, Marianne Kleive, che avrebbe dovuto lasciare il paese per far visita alla prozia in Australia. In realtà il suo soggiorno termina a Oslo, dove il corpo in fin di vita sembra essere vittima di un incidente stradale.
Ma il delitto che più turba i cittadini è quello portato a termine “alla luce del sole” in modo da attirare volutamente l’attenzione: il vescovo di Bergen, Eva Karin Lysgaard, è assassinata in strada la notte della vigilia di Natale.
Stando a quanto appare i quattro omicidi hanno in comune solo l’aspetto geografico, ma la tenacia di Yngvar Stubø, veterano della polizia, e l’astuzia e l’attenzione della moglie Johanne Vik dimostrano il contrario. C’è un profondo legame tra i crimini, qualcosa in grado di scatenare un odio lontano e spirituale.
Anne Holt, giocando con la sottile linea che divide la realtà dalla finzione, costruisce un thriller sensazionale, in cui l’invenzione risulta solo un mezzo per parlare del reale. Ancora una volta la scrittrice norvegese, attraverso uno stile semplice e ricco di suspense e colpi di scena, mescola tematiche delicate e contemporanee a particolari e dettagli autobiografici.
Le storie dei protagonisti si intrecciano a quelle dei quattro delitti; l’autrice passa da un avvenimento all’altro mantenendo viva la curiosità del lettore, il quale desidera avere sempre più spunti per le indagini e cerca, insieme a Yngvar e Johanne, una soluzione che possa collegare gli accaduti.
Ogni personaggio ha dei segreti non svelati, nasconde risposte e intuizioni, ma nessuno riesce a celare il sentimento che più di tutti si appropria della mente umana e che domina questo giallo dalle infinite sfumature: la paura.
La paura – Anne Holt
Claudia Sermarini