Lupi e Agnelli



Diego Giordano
Lupi e Agnelli
todaro
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Vibo Valentia. Gennaio 2011. I romani Vittorio boss Donderani (56enne) e Stefano Ridge De Angelis (35enne) sono Commissari capo e vice della Squadra Mobile, affiatati ed efficienti, l’uno con pochi capelli neri, una moglie (Valeria!, marchigiana!!) da trent’anni, figlio architetto all’estero e figlia chirurgo, l’altro bello e palestrato con molte spasimanti. Arrivano due denunce di scomparsa, un bravo neuropsichiatra infantile e un importante sacerdote comboniano. Li cercano, trovano il secondo morto d’infarto, i casi sono collegati e c’è sotto qualcosa di criminale, forse connesso a bambini affidati a istituti e case famiglia, li aiuta la brava bionda 54enne Marina Corneli. Devono seguire anche altri casi ma l’indagine li preoccupa: hanno una talpa in seno, La Santa Sede agisce con furba autonomia, i vertici delinquenziali sono potenti e ammanicati. Puntate a Reggio e nel Lazio. Grazioso nello stile e competente sul putridume reale e spregevole contro l’infanzia il nuovo romanzo del 58enne avvocato (dello Stato) Diego Giordano (“Lupi e Agnelli”, Todaro 2012, pag. 250, euro 15,50) in terza fissa (quasi). Pesce azzurro e Lirica.

valerio calzolaio

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