La pluripremiata scrittrice statunitense di bestseller Karin Slaughter ha fatto di nuovo centro. Con un thriller al cardiopalma che ci porta nel profondo di un baratro, dove regna il male, in una cittadina fittizia in cui da quarant’anni vige lo spettro di un omicidio irrisolto. Qualcuno ha ucciso la diciassettenne Emily Vaughn, colpendola con inaudita ferocia proprio la sera in cui lei si apprestava a partecipare al ballo di fine anno, una svolta cruciale per la sua vita. Però l’assassino non è mai stato individuato. Emily custodiva un segreto scomodo, senza dubbio, ma non per quello meritava di morire.
Attraverso due piani temporali distinti, l’uno il 1982, che ci catapulta direttamente nei pensieri della vittima e nei suoi ultimi mesi di vita, l’altro il 2022, dove l’estrema occasione per fare giustizia è affidata alla “novellina” Andrea Oliver, agente degli US Marshal.
I capitoli riguardanti gli anni Ottanta si rivelano suggestivi, per quanto la povera Emily fosse stata emarginata dai suoi compagni del liceo. Ragazzi opportunisti e privi di scrupoli, per non dire proprio malvagi, che a Longbill Beach erano soprannominati “la cricca”. Con Emily, tre ragazzi e due ragazze, sempre insieme. “Clay e Nardo, Ricky e Blake, tutti si stavano preparando per il diploma, pronti a cominciare la vita da adulti di lì a poco, a lasciare quella patetica, soffocante cittadina balneare. Avrebbero pensato ancora a Emily? Pensavano a lei, ora? Forse con pietà. Probabilmente con sollievo, per aver infine estirpato il marcio dalla loro piccola, incestuosa cerchia”.
Emily era una ragazza gentile e generosa, che aveva sempre subito il fascino dei suoi amici, sino alla sera del “fattaccio”, che l’aveva indotta ad aprire gli occhi. Qualcuno si era approfittato di lei, mentre era incosciente a una festa. Sì, ma chi di loro? E sicuramente sarebbe arrivata alla giusta conclusione, attraverso la sua cosiddetta indagine Colombo, se qualcuno che si era sentito fortemente minacciato non le avesse tappato la bocca per sempre.
L’inchiesta che si sviluppa ai giorni nostri, parte da un senso di autentica pietà nei confronti di quella povera ragazza dimenticata, alla quale tutti avevano voltato le spalle. Persino la madre Esther, di professione giudice federale, che all’epoca si era rivelata con lei di un cinismo inaudito.
L’opera è ricca di personaggi molto ben caratterizzati, dei quali si può godere sia della versione giovane, del passato, che di quella attuale in cui si sono trasformati.
Andrea e il suo esperto collega Bible, uomo brillante e dalla presenza granitica, ricevono l’incarico di proteggere proprio la giudice Vaughn, ormai ottantenne, destinataria di anonime minacce di morte. Un’occasione per penetrare l’indagine e interrogare i testimoni di allora. Se poi si aggiunge anche un ambiguo professore, così come una setta e il fatto che Andrea abbia un tornaconto personale, nel trovare l’assassino di Emily, l’intreccio diventa ancora più avvincente.
Consiglio la lettura di La ragazza dimenticata di Karin Slaughter, pubblicato da Harper Collins nel giugno del 2022, con la traduzione di Adria Tissoni, perché è una storia che tiene col fiato sospeso dall’inizio alla fine. Avvincente e ricca di colpi di scena. Inoltre, dopo avere ascoltato le pene di Emily, vedrete che anche voi griderete giustizia a gran voce. L’epilogo sarà la corretta punizione a tutto quel male subito, una sorta di dolce vendetta. Un’opposizione all’impotenza, che lascerà soddisfatto il lettore.
