Scarafaggi



Jo Nesbø
Scarafaggi
Einaudi
Compralo su Compralo su Amazon

Oslo e Bangkok. Gennaio 1998. Il poliziotto Harry Hole ha circa 35 anni e cerca di smettere di ubriacarsi sempre di superalcolici, non bevendo sul lavoro e passando le notti solo con la birra. Sarebbe capace e talentuoso ma ha storie tristi alle spalle, fra l’altro qualche mese prima la sorella Søs con sindrome di Down aveva subito il taglio di un capezzolo e uno stupro con conseguente aborto, ora sta per compiere gli anni e lui non ha ancora trovato il colpevole. L’anno prima il lavoro lo aveva portato a Sidney dove una ragazza compatriota era stata uccisa, mirabolante terribile avventura. Questa volta in Thailandia è stato accoltellato l’ambasciatore norvegese molto amico del premier di un governo di centro di minoranza, occorre partire in solitaria e far trapelare meno altarini possibile. L’omicidio è avvenuto nella stanza di un motel bordello a ore, in una borsa trovano foto del giro dei pedofili, o lui o la moglie (o entrambi) avevano amanti maschi. La polizia locale collabora, in particolare Liz, tanto più che sembrano coinvolti più i ricchi compatrioti che i locali delinquenti. Harry mette il tappo a ogni bottiglia alcolica e si tuffa negli intrighi.

Jo Nesbø, già calciatore di A, giornalista, chitarrista e paroliere (spesso negli stadi con la sua band) ormai ha 55 anni, nel 1997 iniziò la serie Hole portandola avanti per dieci ottimi romanzi di grandissimo successo mondiale, fino alla irrevocabile morte dell’eroe. Questo è il secondo, sempre in terza (quasi) fissa, propriamente un giallo. A quel tempo in Norvegia c’era davvero un fragile governo con liberali e centristi, primo ministro del Partito Popolare Cristiano (13,7% dei voti), durò 3 anni e fu una novità. L’autore prende spunto dalle marachelle istituzionali per immergersi (senza esserci mai stato!) nella Thailandia della sordida prostituzione infantile, del traffico caotico e inquinante, dei ricchi gringo bianchi turisti sessuali. Harry, spilungone magro e largo di spalle, capelli corti, biondo, occhi sanguigni azzurrognoli, è un mitico moralista, pallido esausto altezzoso intelligente, con una permanente paura di legarsi ad altre persone e una tensione a redimersi. Qui si rompe la mascella (e la cosa gli sarà utile anni dopo). Dylan, Hendrix, Wonder; Dom Perignon del 1985; speziato cibo thai in trasferta, tramezzini in patria.

 

 

Valerio Calzolaio

Potrebbero interessarti anche...