Daniele Biacchessi
L’Italia liberata
Con Illustrazioni di Giulio Peranzoni
Jaca Book e Ponti di Memoria
Questo libro, freschissimo di stampa, è La ricostruzione, attraverso una grande narrazione popolare collettiva, della guerra di liberazione dalla dittatura nazifascista e dall’occupazione tedesca. A dettarlo, sono le voci di coloro che la Resistenza la fecero davvero. Intellettuali e contadini, nobili e popolani. Gente di tutte le estrazioni sociali e di tutte le fedi politiche tranne, ovviamente, quella fascista. Perché La resistenza non è stata, come si sente dire in questi giorni, “un derby fra comunisti e fascisti”, ma la lotta di tutti i democratici : cattolici come, a esempio, la democristiana Tina Anselmi, e socialisti come i Sandro Pertini. E comunisti, liberali, anarchici e perfino monarchici.
Qui si parla anche dei crimini commessi in Italia dalle forze tedesche di occupazione, come rappresaglie ed eccidi, a cui parteciparono attivamente i fascisti di casa nostra. Italiani a denunciare, catturare, massacrare, avviare alle camere a gas e costruire lager, contro altri italiani. Persone in fez e camicia nera i cui nomi sono rimasti chiusi per decenni dentro gli “armadi della vergogna”, come li ha definiti il giornalista de l’Espresso Franco Giustolisi.
Un libro tanto più importante in quanto arriva in un momento difficile nel quale si registrano rigurgiti di fascismo soprattutto da parte di personaggi pubblici troppo giovani per sapere cosa abbia rappresentato per il nostro paese, convinti che un certo passato, quello che ci ha liberato e ci ha dato settant’anni di democrazia, forse imperfetta ma pur sempre democrazia e libertà, debba essere archiviato sulla base di menzogne revisioniste.
Scritto con un linguaggio lieve nello stile del racconto da un grande giornalista, questo libro va letto con attenzione e rispetto, perché fa chiarezza su un periodo buio e crudele citando luoghi, fatti e persone. E soprattutto ricorda episodi conosciuti solo approssimativamente e classificati sotto luogo comuni, troppo indulgenti verso chi commise atrocità, come le bombe all’iprite contro i civili di Etiopia durante le guerre di occupazione (italiani brava gente, eh?) E le stragi di Marzabotto, Sant’Anna di Stazzema, le esecuzioni multiple e le torture.