Scorrevole, avvincente e ben costruito, è chiaro che Rizzoli ci ha tenuto ad accaparrarsi quest’ottimo noir. Lo scenario delle colline piemontesi, in autunno, nascoste dalla nebbia ma al tempo stesso così intrise di vino e di sangue sono la cornice davvero azzeccata per spingere il commissario Rebaudengo a rinunciare alla giacenza dal servizio e tornare a indagare. Da questa decisione per lui ne deriva un netto vantaggio, avere il piacere di collaborare con la splendida Ardelia Spinola, medico legale dall’intuito infallibile nonchè vecchia passione del commissario.
Bartolomeo Rebaudengo ad appena cinquantaquattro anni gioca al gentiluomo di campagna nella villa ereditata dalla prozia sulle Langhe piemontesi, cosciente del fatto che è un inganno sostenere che si sta bene soli. Vive con la cuoca e governante Nora e una coppia di domestici, ama la buona compagnia, la buona cucina, carne alla brace, la bagna cauda, i formaggi al tartufo, la salsa verde all’aglio e il buon vino, naturalmente. Durante una serata tra vecchi amici gli mettono in testa il nome di Dario Colombero, un bravo ragazzo, scomparso. Lui ha come un presentimento.
Dario Colombero, ventidue, ventitré anni, un ragazzo dai riccioli neri e dai grandi occhi azzurri, bello e malinconico, studente d’ingegneria. Il commissario viene coinvolto nelle indagini dal suo amico Martin, un ingegnere che ha avuto un incidente con la corrente elettrica sulla testa, pertanto è rimasto danneggiato a livello neurologico. Martin lo incontra per dirgli che ha visto un ragazzo agonizzante sul ciglio della strada, ma quando è tornato con una luce il corpo non c’era più.
Da qui ha l’avvio una collaborazione col maggiore Michele Bonaldo e intervistando una ricoverata all’ospedale si scopre di un festino tra amici, finito male. Il maggiore Bonaldo diventa anche un ottimo compagno di cene, perché data l’inclinazione malinconica dei piemontesi, la consolazione gastronomica è una cura efficacissima. Inoltre dalla storia ogni tanto fa capolino il Circolo dei Lettori, che pressa per stabilire una data per quella conferenza… Il commissario infatti è anche un valido scrittore di gialli.
Ma il tocco d’artista è la trepidante attesa per l’arrivo di Ardelia Spinola, medico legale, che darà un impulso di non poco conto alle indagini, ferme ad un punto morto. Lei comincia ad esaminare i fatti: un medico, stimato e odiato, carica in macchina il corpo di Colombero, ferito e drogato, e lo porta a casa, lo lascia morire, poi sterilizza tutto. Ardelia comincia ovviamente dalle incongruenze.
In verità il colpevole vero è una certa severità , un modo bigotto di pensare, una certa attitudine a nascondere tipica di quel territorio. Di punto in bianco un bel noir che ti fa entrare nella mente dell’assassino.