Libri per ragazzi: Il ladro di panini – André Marois e Patrick Doyon


André Marois e Patrick Doyon
Il ladro di panini
Sinnos   

Dieci anni fa questo giallo a fumetti è stato considerato “un vero classico della letteratura canadese per ragazzi”, probabilmente con ragione. La mamma cuoca sopraffina e fantasiosa ogni mattina prepara per Marin un panino speciale, farcito in maniera sempre diversa con maionese fatta in casa. Ma un lunedì nell’intervallo il cestino risulta vuoto. Marin si improvvisa membro della “Polizia dei panini” e stende la lista dei compagni sospetti: un grosso tipo delle medie che mastica volgare pane industriale, Robin che s’ingozza, la povera Marie, l’insopportabile per gli scherzi Bergamin, l’invidioso e vendicativo Mathias. Tutti avrebbero un movente, ma mancano le prove. Anche il bidello avrebbe la possibilità; lo stesso preside, quando Marin va a denunciargli il ladro seriale di panini, ha sulla camicia una macchia gialla (maionese?); per non parlare della maestra Ombeline allergica ai frutti di mare (infatti quella mattina il panino con i gamberetti non è stato rubato). 

“Qualcuno doveva aver scambiato il mio cestino del pranzo per un distributore automatico di panini” pensa Marin. Che nei suoi incubi vede un mostro a tre teste, del preside, del bidello e della maestra, con il corpo del grosso Robin. Risolve il problema la mamma mettendo nel panino delle palline di gelatina. Quando dal bagno della scuola arriva un terrificante ARRRGHHGHHH tutti si precipitano: la gelatina ha funzionato, un’esplosione di sapori di terra, olio per auto, sapone, sciroppo per tosse, pipì di gatto e gessetti intinti nel vomito…Tutta colpa, o meglio merito della maionese della mamma così irresistibile (ma pericolosa) per gli appetiti ladreschi.  

La storia scorre fluida, rapida e chiara, condita da ironia e umorismo ingenui ma divertenti. Le figure di Doyon, anzi figurine elementari, proprie dei disegni dei bambini, si stagliano nitide su sfondi bianchi o gialli o rossi o neri; poche ma essenziali nuvolette racchiudono le parole dei dialoghi o delle esclamazioni, mentre il testo è narrato in prima persona da Marin, che così favorisce l’identificazione del lettore o meglio il suo “tifo” per il piccolo investigatore in cerca di giustizia.
Da 7 anni 

Fernando Rotondo    

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