Giallo all’ombra del vulcano




Giallo all’ombra del vulcano
NewrtonCompton
Compralo su Compralo su Amazon

«Ho l’impressione di muovermi in mezzo a un mare di finzioni».
Catania, primavera del 1991: il corpo senza vita di Rachele De Vita viene ritrovato in mare trafitto da sette proiettili calibro 22 Long Rifle. La giovane donna è un’esperta archeologa che conosce alla perfezione il territorio etneo, ma non è solo questo. Rachele è soprattutto una De Vita, appartiene a una delle più antiche famiglie della nobiltà catanese. Una dal sangue blu, insomma, sposata con il giovane membro di una casata ancora più prestigiosa – i Greco – benché ormai caduta in disgrazia.
L’indagine è  affidata al magistrato Elena Serra, elegante signora dalla pelle candida e dagli affascinanti occhi eterocromici. La Serra individua rapidamente nella proprietà di Cala Bruna, una tenuta costiera dal grande potenziale speculativo, una delle ragioni che potrebbero spiegare l’omicidio. È un bell’affare Cala Bruna, un antico edificio che spunta su rocce a picco sul Mediterraneo ai cui affreschi lavora l’abile restauratore fiorentino Giuliano Neri, accompagnato in questa avventura siciliana dalla bellissima fidanzata Stella De Rosa e dal collega Massimo Lentini.
Il restauratore/investigatore creato dalla Triches, protagonista di numerose altre indagini in giro per la Penisola, entra in contatto con la donna magistrato. Assieme tentano di districarsi nel gioco di specchi manovrato dai componenti di uno spaccato sociale catanese maniacalmente attento alla protezione delle apparenze e magistralmente abile nella finzione: una Sicilia legata ad antiche regole che non debbono essere pronunciate.
La storia e il mito della Trinacria, le bellezze artistiche e i suoi capolavori, emergono nello svilupparsi della vicenda, mentre i morti si moltiplicano e il magistrato assieme al restauratore vengono spinti alla ricerca di colpevoli di comodo. Nessuno è quello che sembra, fino alle ultime pagine non è dato comprendere chi possa avere premuto il grilletto per uccidere Rachele De Rosa: è forse stato il marito Elio, o magari il suocero Giovanni con cui aveva un rapporto chiacchierato? E lei, Rachele, era veramente la coscienziosa ragazza che descrive chi la conosce o aveva degli scheletri nell’armadio? Perché le voci di Catania sanno tante cose e non hanno problemi a raccontarle in giro. Impermeabili alla tentazione di seguire le sirene, Giuliano Neri ed Elena Serra rimettono al loro posto i tasselli di questo mosaico siciliano assicurando l’omicida alla giustizia e, ancora peggio, esponendolo al ludibrio di una Catania che non dimentica e non perdona.

 

 

 

Thomas Melis

Potrebbero interessarti anche...