Nessuna morte è perfetta



Katarzyna Bonda
Nessuna morte è perfetta
Piemme
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Katarzyna Bonda è un’autrice molto letta e conosciuta in Polonia, ma solo due suoi romanzi sono stati tradotti per il pubblico italiano da Piemme, Non esistono buone intenzioni e ora Nessuna morte è perfetta.
Come già il primo anche Nessuna morte è perfetta è un romanzo molto complesso che situa le radici dei crimini moderni in crimini del passato, in questo caso nel 1946 a causa del pogrom dei villaggi in Podlachia, sul confine tra Polonia e Bielorussia e popolati per la maggior parte da contadini bielorussi, a opera dei partigiani nazionalisti polacchi che consideravano i bielorussi alleati dei sovietici.
Come ci dice l’autrice nella nota finale, sua nonna è stata uccisa nelle stesse circostanze e il romanzo è ambientato nella città di Hajnowka, città natale di Bonda, ed è dedicato alla nonna e alla madre rimasta orfana a sei anni.
La complessità della trama e la lunghezza del romanzo unite all’abbondanza di personaggi con difficili nomi polacchi rendono talvolta difficoltosa la lettura e rendono talvolta necessario tornare indietro nelle pagine e negli episodi. Tuttavia la lettura è piacevole e interessante soprattutto per i continui riferimenti alla situazione polacca nel periodo immediatamente successivo alla seconda guerra mondiale, poco conosciuto in Italia.
La trama è più noir che gialla e Bonda non risparmia scene truculente e vicende intricate e pericolose alla sua protagonista Sazsa Zaluska, profiler di Danzica già protagonista di Non esistono buone intenzioni e ora in trasferta nelle zone orientali per rintracciare un serial killer ricoverato in una casa di cura di Hajnowka con cui ha un conto in sospeso e una figlia in comune. Tuttavia non incontra l’uomo, ma si imbatte nel fastoso matrimonio tra il ricco presidente di una grande azienda che si occupa della lavorazione del legno e una ragazza del posto di quarant’anni più giovane, che sarà bruscamente interrotto per il rapimento della sposa. Da qui in avanti le complicazioni recenti e il racconto  degli intrighi e delle sparizioni del passato si susseguono senza lasciare scampo al lettore che si troverà nell’impossibilità più assoluta di discernere i ‘buoni’ dai ‘cattivi’. La stessa Zaluska, lontana dai suoi colleghi e protettori, si troverà coinvolta in una macchinazione ai suoi danni che tenterà di farla apparire colpevole di vari omicidi e la metterà pure in pericolo di vita.
Il finale, assolutamente da non svelare, prepara di certo il terreno per la terza avventura della profiler.

Rita Garzetti

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