Noir e ironia. Intervista a Mercedes Rosende – La donna sbagliata


La donna sbagliata – Mercedes Rosende – SEM Editore
Ursula Lopez vive sola a Montevideo e si mantiene facendo la traduttrice e partecipando a un programma trash come figurante. Ursula è un po’ in sovrappeso ma si sente lontanissima dall’ideale a cui aspira, quello delle donne che appaiono sulle riviste patinate a cui invece assomiglia la sorella.
Luz che Ursula considera la quintessenza della bellezza. Le sue insicurezze e il suo sentirsi inadeguata arrivano da lontano, dalla sua infanzia e dalla sua stessa famiglia. Orfana di madre è cresciuta con il padre e con la zia Irene che hanno fatto di tutto per farla sempre sentire fuori posto. La sua vita scorre solitaria e monotona tra una seduta degli obesi anonimi e l’inizio, con conseguente rapido abbandono, di ogni nuova dieta di cui senta parlare- Tutto cambia una notte quando una telefonata le annuncia che hanno rapito suo marito, facoltoso imprenditore e vogliono un riscatto. Ursula non ha marito e non si è mai sposata, è ovviamente un errore: hanno chiamato la donna sbagliata. Ursula però decide di tuffarsi a capofitto in questa situazione tacendo la verità. E questa decisione porterà inevitabilmente a conseguenze inaspettate.

Comincerei dal titolo: la donna sbagliata. Ursula è la donna sbagliata in due sensi e anche la storia che ci racconti è in qualche modo “sbagliata” perché noi la vediamo tutta attraverso gli occhi di Ursula e solo alla fine ci accorgiamo che quello che ci racconta non è del tutto vero…
Sì, esattamente, Ursula è la donna sbagliata perché nel libro viene scambiata per un’omonima e lei decide di stare al gioco iniziando anche una strana relazione con la persona che l’ha contattata . iniziando così una nuova vita che le farà prendere una china criminale. E’ una donna molto intelligente, ma non si sente bene nella sua pelle, vorrebbe essere altro, qualcosa di diverso da se stessa e per questo prende una strada sbagliata..

La donna sbagliata è in fondo la costruzione del personaggio di Ursula, passo a passo la fai crescere e scoprire davanti ai nostri occhi, rivelandocela tutta, forse, solo alla fine. Avevi bisogno di questa storia del sequestro per parlarci di lei e descriverla ? Un personaggio talmente straordinario che sono convinta che il secondo libro sarà ancora più bello.
Sì, esattamente. Questa storia è nata intorno al personaggio di Ursula. Ursula è nata per caso. Durante una sosta all’aeroporto di Buenos Aires, un signore ha iniziato a parlarmi della sua ex moglie, me l’ha descritta in modo molto preciso, con caratteristiche fisiche, manie, atteggiamenti, paure.
Questo racconto mi ha colpito tantissimo perché subito è nato in me il personaggio di Ursula. Avevo solo quello, il personaggio, nient’altro, ma lo trovavo così affascinante da meritare una storia e quindi l’ho pensata , e poi una seconda, una terza e ora sto scrivendo la quarta. Sono tutte molto diverse per ambientazione, ogni libro parte da un luogo particolare per e stile, per esempio La donna sbagliata è scritto in prima persona mentre il secondo ha un narratore onnisciente, ma la storia criminale di Ursula continuerà…

Credi che siamo molte le donne a sentirsi sbagliate?
Sì, e questo è proprio uno dei temi fondamentali di questo libro: il sentirsi bene con se stesse è fondamentale, però poi i media, l’industria della bellezza e la moda, impongono dei modelli di magrezza, bellezza e gioventù che sono inarrivabili. Le donne oggi possono fare qualsiasi lavoro ma l’immagine che la società propone è rimasta quella e quindi tutte ci sentiamo inadeguate , brutte e continuamente sotto pressione. Sia chiaro però che non ho voluto fare un pamphlet del femminismo, solo mettere in una storia divertente i temi che più mi interessano.

Anche tu odi la taglia unica?
Assolutamente sì! (ride)

Spesso questi problemi iniziano già in famiglia come nel caso di Ursula. La famiglia può essere una gabbia?
Certo, i problemi possono iniziare proprio lì. A Ursula per esempio è stato imposto il modello della sorella. Istituzioni, famiglia, mercato: tutti impongono un modello femminile inarrivabile.

A proposito della sorella Luz (Luce) come hai scelto il nome? Se lei è la luce, Ursula è l’ombra?
Sai che sei la prima che me lo chiede? Sì, forse è proprio così.

Ursula è anche una donna molto “sensuale e sensoriale” usa cioè molto i sensi, ascolta, guarda, annusa..
Ecco, l’annusare è l’unica caratteristica mia che ho dato a Ursula, anche io come lei sono molto attratta dagli odori, annuso molto…

Ursula a un certo punto dice di sentirsi attratta dal mondo segreto degli altri: anche per gli scrittori di noir è così?
In un certo senso sì. Per quanto mi riguarda prendo sempre ispirazione dalla realtà, sia per i temi da trattare che per la creazione dei personaggi. Presto molta attenzione a quanto accade intorno a me e ovviamente tratto i temi che più mi interessano.

Ursula è un personaggio pieno di humor, c’è una frase bellissima che dice: non vorrei mai un marito per il quale venga richiesto un riscatto in pesos”. Quanto conta l’ironia nella vita?
Sai che mi ero scordata quella frase? (ride). Credo che la «cifra» di Úrsula, e anche la mia, sia proprio l’ironia . Essere ironici concede uno sguardo diverso sul mondo. Saper ridere di se stessi è fondamentale. Ursula ha autoconsapevolezza e senso dell’umorismo ed proprio con questo atteggiamento che si avvicina anche al mondo criminale.

Anche Montevideo è un personaggio.
Sì, è la mia città, ci ho vissuto a lungo e la conosco bene, conosco le sue belle vie e anche le zone da cui è meglio stare molto alla larga quando diventa buio. È una città così piena di contrasti che non si adatta a essere solo sfondo ma diventa un vero e proprio personaggio.
Ogni tanto qualcuno mi dice: “L’Uruguay è un paese esotico”:,e io rispondo: “ma quale esotico?”
È come se dicessero che l’Italia e la Francia sono esotici.. L’Uruguay è uno stato piccolo, solo tre milioni di abitanti, per questo facciamo anche fatica a formare nazionali di calcio o di altri sport. Siamo pochi, ma siamo un paese moderno, molto simile un paese europeo, con una costituzione moderna, basti pensare, per esempio, che abbiamo il divorzio dai primi del ‘900.

Quali sono le caratteristiche nel noir latino americano? Sono simili al noir mediterraneo?
In Uruguay non abbiamo una tradizione letteraria noir. Solo negli ultimi anni una casa editrice ha iniziato a pubblicarne. In altri paesi come per esempio in Argentina c’è una tradizione più consolidata.
Anche io all’inizio non pensavo di scrivere noir: avevo scritto un romanzo che pensavo fosse d’amore , La morte avrà i tuoi occhi, e l’ho fatto leggere a un amico che mi ha detto: ecco il primo noir uruguayano scritto da una donna”. Solo in quel momento mi sono resa conto che anche altre cose che avevo scritto prima avevano le stesse caratteristiche e che quindi potevano essere considerati noir. Caratteristiche che ci sono anche ne La donna sbagliata. Credo quindi che questa sia proprio la mia cifra letteraria: storie nere, piene di humor e con protagonisti che non hanno le caratteristiche degli stereotipi del genere.
Per quanto riguarda la somiglianza con il noir mediterraneo: beh , penso che sia normale: voi siete dentro di noi. Italia e Spagna sono la nostra origine, vi abbiamo nel nostro sangue, nei nostri nomi…
Forse una differenza sta nella descrizione del diverso rapporto fra criminalità e polizia che è conseguenza nostra mancanza di fiducia nell’autorità e nelle istituzioni.
E poi, chi non ha mai letto almeno un romanzo di Camilleri?

Il titolo del tuo primo libro, La morte avrà i tuoi occhi è un chiaro omaggio a Cesare Pavese, come mai?
Ho letto la poesia di Pavese e ho trovato straordinaria quella frase, me ne sono innamorata e ho pensato di usarla, anche se leggermente cambiata, come titolo per il mio libro.

Quando uscirà il prossimo libro in Italia?
In primavera e ne vedrete delle belle con Ursula e Luz..

MilanoNera ringrazia Mercedes Rosende e Sem per la disponibilità

Cristina Aicardi

Potrebbero interessarti anche...