Vietato giocare con la palla

In una Milano torrida per il sole d’agosto vengono sterminate due famiglie, legate dal rapporto con quello che sembrerebbe essere l’unico sopravvissuto: figlio e fratello da una parte, marito e padre dall’altra. Non se ne trova il cadavere, non si ha traccia della macchina, non ci sono richieste di riscatto. Nasce il sospetto che sia lui stesso l’assassino e che si sia dato alla fuga dopo una tale strage. Responsabile delle indagini un Commissario di Polizia strappato alle vacanze, proprietario di 4327 libri suddivisi in ordine alfabetico in decine di scatoloni. Un uomo incapace di raccontarsi anche con la sua donna, con un passato doloroso che la strage fa riemergere, riportando alla vita le persone che amava, anzi, che ama. Un uomo che ritrovandosi davanti al presunto assassino si scopre capace di ascoltare e di capire, scoprendo una verità che nessuno vuole raccontare. Un noir insolito, dallo stile pulito e lineare, che si legge d’un fiato. Ma che lascia un senso di tristezza per l’infelicità dietro l’intera vicenda, permeata in ogni pagina da amori delusi, sprecati, faticosi, non dati, offesi, interessati. E la decisione finale del Commissario sorprende e stupisce tutti, primo fra tutti il lettore. Quasi a volerlo riscattare per tutta quella sofferenza.