Asa Larsson

Oggi abbiamo il piacere d’intervistare Asa Larson, una delle più importanti autrici svedesi di gialli (di cui abbiamo recentemente recensito Il sangue versato), nonché la prima scrittrice straniera intervistata in pillole da MilanoNera.Buona lettura!

Asa (si pronuncia Osa con la O chiusa) Larsson è una simpatica signora molto curata e molto disponibile, che viene considerata la regina del giallo svedese. Nata nel 1966 nel nord della Svezia da genitori comunisti che l’avevano mandata a scuola di marxismo per reazione si era avvicinata alla chiesa alla quale apparteneva il resto della famiglia. Avvocato fiscalista, durante la prima gravidanza ha iniziato ad avere a noia la fiscalità e il suo lavoro. Dai tempi dell’università non leggeva un romanzo e in quel periodo ha cercato di recuperare il tempo perduto. Dopo la nascita della prima figlia ha iniziato Tempesta solare con il solo scopo di riuscire a finirlo per cercare un editore, senza immaginare il grande successo che avrebbe avuto.
Per creare i suoi personaggi si ispira a persone che incontra, anche brevemente, nella vita di tutti i giorni e si immagina la loro realtà. Usa le descrizioni della natura come uno specchio per descrivere lo stato d’animo delle persone.

Il libro (di un altro) che avresti voluto scrivere e il libro (tuo) che NON avresti voluto scrivere?
Avrei voluto scrivere la trilogia Garnethill di Denise Mina. Non c’è nessuno dei miei libri che non avrei voluto scrivere.

Sei una scrittrice di genere o una scrittrice toutcourt, perché?
Sono una scrittrice di genere, il romanzo criminale è il mio genere

Un sempreverde da tenere sul comodino, una canzone da ascoltare sempre, un film da riguardare.
The Shipping News di Edna Annie Proulx
The winner takes it all degli Abba
Tutti i film della serie del Padrino

Si può vivere di sola scrittura oggi?
Si, io vivo della mia scrittura da quando è uscito il mio primo libro

Ci sono scuole di scrittura creativa in Svezia? Sono molto diffuse?
Si, in Svezia ci sono scuole di scrittura creativa e sono diffuse. Io stessa avevo frequentato una scuola di scrittura quando ero incinta del mio primo figlio e questa scuola ha fatto muovere la mia penna. Mentre il mio compagno mi accompagnava in ospedale per il parto, ero dispiaciuta perchè avrei perso la lezione di scrittura di due giorni dopo.

Tu hai visto la trasposizione cinematografica di un tuo libro: che effetto ti ha fatto? E’ vero che nel passaggio fra la carta e la pellicola si perde qualcosa o no?
Ho visto la trasposizione di Tempesta solare e sono stata molto soddisfatta. Nella trasposizione si perde qualche cosa ma si guadagna certamente qualcos’altro.

ambretta sampietro

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