E’ capodanno, siamo a Glasgow ed è il 1973. L’agente McCoy, trentenne di belle speranze e con i suoi bei tormenti che lo attanagliano, viene fatto chiamare da un detenuto presso la prigione di Barlinnie. Il motivo: l’indomani verrà uccisa una ragazza.
Lì per lì Mccoy apprende la notizia con una certa sufficienza fino a quando, effettivamente, la mattina seguente in una stazione di Glasgow, Lorna Skirving viene ammazzata senza apparenti motivazioni in mezzo alla folla. L’assassino, un ragazzo dai trascorsi burrascosi, si ammazzerà subito dopo portandosi la pistola alla testa.
E’ così che inizia (un pochino a rilento) Gennaio di sangue, la nuova fatica letteraria di Parks. Protagonista di questo romanzo è la stessa Glasgow attraversata in quel periodo da profonde trasformazioni ambientali e sociali, guidate e fomentate dal dilagare dello speed e della prima eroina. A tratti, infatti, il romanzo porta alla memorie epiche parti del film Trainspotting (il primo).
Gennaio di sangue è una storia di ricatti, di famiglie dell’upper class che forti della loro superiorità economica si permettono deviazioni che superano di gran lunga il sadismo, è un romanzo che racconta quanto le differenze sociali possano portare a soprusi che per alcuni sono considerati addirittura legittimi. Lorna Skirving non sarà l’unica vittima di questa vicenda perché il lettore nel corso del romanzo scoprirà quanto di marcio ci sia a Glasgow.
La scrive bene la sua storia Parks. Ci sono tutti gli elementi del buon poliziesco e il ritmo costante della sua scrittura (dopo l’inizio un pò lento, a cui si è già accennato) permette al lettore di non perdere mai il filo. Lì fuori poi c’è Glasgow e la sua neve che cadendo, nasconde tutto il suo sporco.
Gennaio di sangue
Marco Zanoni