1795 – Niklas Natt Och Dag



Niklas Natt Och Dag
1795
Einaudi
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Correva l’anno 1795, e con quello  arriva  l’ultimo capitolo  della trilogia, perché è ormai giunto il tempo che la lunga saga della Città tra i Ponti si concluda.
Solo leggendo prima del prologo l’elenco dei personaggi  citati,  ti trovi immediatamente proiettato  in quella Stoccolma dove tutti coloro  che già abbiamo avuto modo di incontrare vivono, si sono trasferiti  o  lo faranno.  Quella Stoccolma di cui percepisci  la perenne fredda umidità, senti le voci nei vicoli e riesci a intravedere e riconoscere ombre di familiari figure. Non è consigliabile camminare per quei bui  meandri, dove incroci  umane ombre sinistre che si affrettano a passare, spesso barcollando ubriachi. Tanti poveri cercano salvezza e rifugio  nell’alcol 
In quel luogo spaventoso dove sporcizia e fetore sono i compagni di tutti i giorni, le camere, bui bugigattoli  infestati dai pidocchi, utili solo a  fornire un rifugio improvvisato. Un luogo  dove il male e la violenza si nascondono dietro ogni angolo e dove una costante incertezza di vita imprigiona ciascuno.
Dove invece  tu, lettore, puoi entrare e muoverti  e diventarne  testimone, con la confortante protezione della scrittura. E proprio  per questo devi ringraziare Niklas Natt Och Dag che quattro anni fa con il suo  “1793” , eccezionale portale sulla fine del 18° secolo, ti ha prestato  la sua macchina del tempo.
Macchina che ti è servita per entrare nei bei ricchi salotti dorati  o ad ascoltare  buffe canzoni carnascialesche, ma e soprattutto  per scoprire cosa c’era  dietro quella facciata.  Anche una storia?
Certo, ma non è stata  una bella storia  quella che  ha avuto  per scenario la fine del 18° secolo.
Negli  anni dopo l’omicidio del sovrano assolutista ma grande cultore delle arti,  Gustavo III,  rimasto vittima di una congiura e ucciso durante un ballo in maschera, il fratello, Carlo, duca di Sodermanland, aveva preso le redini dello stato come reggente e tutore del  nipote quattordicenne Gustavo Adolfo. Ma il duca Carlo, libertino  e influenzabile, plagiato da Gustaf Adolf Reuterholm, politico e  avversario del re assassinato, fece di questi il reggente di fatto, dopo averlo nominato membro del Consiglio privato,  uno dei “signori del regno”. All’inizio del suo mandato semidittatoriale Reuterholm, che pareva propenso a un sistema liberale, reintrodusse la libertà di stampa ma bandì il caffè e gli abiti colorati e si arrivò alla  chiusura  dell’Accademia Svedese. Il suo vero scopo in realtà era  sovvertire quanto decretato dal precedente governo e, per fini personali, eliminare i sostenitori del defunto re. Una meschina vendetta che gli valse il dissenso e biasimo generale. La reggenza di Carlo, con i poteri in mano a   Reuterholm,  vide infatti forse i peggiori  anni nella storia della Svezia, un periodo grigio, negativo che in una traballante alternanza di giacobinismo e dispotismo spietato, si dimostrò per lo stato un semi disastro, sia politico che diplomatico, e per i cittadini si convertì in povertà e fame..
Anche in  1795 come già  aveva fatto sia in 1793  che in  1794,  l’autore mischia con bravura personaggi ed eventi storici autentici a personaggi principali immaginari.
Protagonisti principali saranno stavolta: Jean Michael Cardell, chiamato Mickel, un combattente con un braccio solo e la scorza dura  ma dal cuore gentile. Ex soldato, ora guardia civica lavora  agli ordini di Emil Winge, acuto indagatore quasi quanto  lo era stato suo fratello Cecil Winge,  integerrimo ex magistrato e avvocato, in temporaneo servizio presso la polizia,  morto di tubercolosi.
E Anna Stina Knapp, filatrice,  una povera ragazza  esposta a tutto ciò che può dover subire  una donna nella sua triste e difficile situazione. Stupro con conseguente gravidanza, bambini perduti, obnubilazione, ricatti…
Contro queste persone buone e in lotta per sopravvivere  ci sono i malvagi, coloro che vivono sempre e solo di prevaricazione e a spese degli altri.
Capitanati da Tycho Ceton, un ex mercante di schiavi nella colonia svedese di Sankt Barthélemy, che oggi, per le malvagità  e i perversi crimini commessi, è diventato un  uomo braccato e  per sopravvivere è disposto a tutto. Anche a prestarsi, per riguadagnare il diritto  di far parte come membro a malapena tollerato  di una sfrenata compagnia di ricchi libertini, a ordire orrende, sanguinarie  e crudeli rappresentazioni. E a offrirsi di fare d’altro…  di peggio.
La famiglia reale ha deciso di soffocare per sempre la ribellione che la minaccia. Il duca e la sua anima nera  sono usciti indenni da un attentato, ordito dalla congiura contro la reggenza di Gustav Mauritz Armfelt. Si dice però  che esista una lista dei cospiratori, compilata da Magdalena Rudenschöld, sua amante e complice, e che ad averla in mano sia proprio Anna Stina Knapp.
Però  lei è scomparsa. E mentre Emil Winge  vorrebbe riuscire ad arrestare Tycho Ceton, Jean Michael Cardell, il servitore della città con un braccio solo,  è  solo fermamente deciso a salvare Anna Stina.
Due investigatori di talento al servizio della Camera di polizia di Stoccolma, due indispensabili, eroi investigativi, ancora una volta faranno  un patto. E ancora una volta, l’ultima, lavoreranno insieme a una sfida contro il male.
Ottima narrativa storica,  con alle spalle un’impressionante ricerca su questo periodo,  ricca di  descrizioni ambientali che a volte sembrano più reali di un documentario. Insomma par quasi di sentire  l’odore del sudore, si riesce a malapena a camminare, si scivola pericolosamente sull’acciottolato… Un universo brutale e violento quasi insopportabile.
Un poliziesco d’altri tempi, un ultimo grande thriller per concludere il progetto  e la trilogia  di Nikals Natt Och Dag. Un romanzo, che oggi la consuetudine preferirebbe forse definire un noir, a rappresentare un  ultimo tragico  dipinto in cui,  in realtà, i veri protagonisti sono Stoccolma e quel suo angosciante  passato. Quel passato radicato  in Svezia e nella sua capitale e focalizzato in quei convulsi anni dal 1793 al 1795,  interpretato e animato dalle testimonianze di personaggi  che i lettori hanno  imparato ad amare e temere. Una  trilogia che con  “1795”. si conclude drammaticamente.  Una storia di bene e male in cui  l’amore riesce a vince tutto. Tranne, come è sempre stato in tutti i tempi, la morte.

Niklas Natt och Dag, (in italiano “Notte e Giorno” discende  della  più antica casata nobiliare della Svezia).
Vive a Stoccolma con la moglie e i figli. Nel 2019 Einaudi ha pubblicato 1793, il suo esordio e primo libro di una trilogia su Stoccolma che ha cambiato il thriller storico. Nel 2020 ha pubblicato il secondo libro, 1794 e nel 2022, il terzo, 1795.

Patrizia Debicke

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