Bad boy e Colpo di spugna – JimThompson



Jim Thompson
Bad boy e Colpo di spugna
Harper Collins Italia
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C’è odore di vecchie sigarette, un fetore stantìo che va diffondendosi tra le pagine di questi due volumi.

Thompson si dimostra Autore prolifico in quegli anni a cavallo tra i Quaranta ed i Sessanta che tornano con forza sugli scaffali, merito di Harper Collins che confeziona questi gialli dal gusto retro, in cui l’America è osservata con cura da sceriffi e poliziotti mezze tacche.

L’autore dell’Oklahoma racconta la propria giovinezza in “Bad Boy”, trasfigurandola attraverso l’epopea americana, ma con quel gusto criticamente cinico e disincantato, senza le malinconiche nostalgie Kinghiane, dipingendo quella moltitudine di ricordi con vivida crudezza. Non ci sono i teddy boys londinesi tra le sue pagine, niente bulletti di periferia, ma uomini incarnati in corpi di bambini ed adolescenti, pronti a fronteggiare problemi adulti con cruda inclemenza.

In “Colpo di spugna”, questa crudezza diviene sostanza, in un microcosmo narrativo in cui l’indolenza di chi cura l’ordine pubblico diviene spietata ferocia dietro la facciata dell’uomo qualunque insinuatosi tra le maglie della gente comune e ben vestita degli Anni Sessanta.

Thompson si dimostra autore capace e veridico, merito di un suo peculiare angolo di visione di quel tessuto sociale dal quale attinge a piene mani, trasfigurandolo con i toni del noir.

Bello riscoprire quegli autori che, a cavallo tra i Quaranta ed i Sessanta, hanno dipinto la socialità di un’America difficile da descrivere, se non immergendo il lettore in quelle fosche nebbie, rigorosamente di periferia.

 

 

Giuseppe Calogiuri

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