Qualcuno mi spieghi dov’è finita la ragazza del pub – Bob Mortimer



Bob Mortimer
Qualcuno mi spieghi dov’è finita la ragazza del pub
Piemme
Compralo su Compralo su Amazon

Avvocato mancato, attore comico, Bob Mortimer si è cimentato con questa sua prima  prova d’autore, regalandoci questo romanzo definito, da più parti, esilarante

Intendiamoci: non si tratta di comicità  a buon mercato ma di un umorismo molto molto  british…di un’ironia che ti cattura pagina dopo pagina, di una risata, per così dire, intelligente. Già dal sottotitolo, Un giallo da morire (dal ridere), possiamo cogliere la cifra dell’intera narrazione.

Gary, il protagonista, non possiede alcuna caratteristica interessante: trent’anni, assistente presso uno studio legale di Londra, vive da solo in uno squallido appartamento e non ha amici. 

È  lui stesso a parlare di sé come un personaggio comune e banale: Mi chiamo Gary. Ho trent’anni e lavoro come assistente legale presso uno studio di avvocati a Londra. ( …) sono un po’ più basso della media e ho un grosso naso che risulta quasi comico quando mi metto gli occhiali da sole. 

A questo punto vanno chiariti alcuni aspetti, perché non è vero che Gary non abbia amici. C’è Brendan con cui passa  qualche serata al pub, scolandosi pinte di birra, e Grace, la sua anziana vicina di casa, non priva di qualche abilità informatica e di  dolorosi segreti. E poi…poi c’è un terzo amico, uno scoiattolo con cui Gary parla e condivide i pensieri. Una specie di alter ego, un’autocoscienza che riflette su di sé e che farebbe la gioia di Freud e di qualunque psicoanalista. E che gli permette, però, riflessione dopo riflessione, di fare ordine nel marasma della sua vita e in quella degli altri.

Infine, c’è la ragazza del pub, Emily, da lui inizialmente soprannominata Satsuma, dal titolo del libro che legge, seduta  al pub, la sera stessa in cui si incontrano.

Parlare di incontro è forse eccessivo: Gary sta bevendo una pinta con Brendan, che di lì a poco scompare, quando vede la ragazza e cerca di abbordarla.

Sono Gary stesso ed Emily, a blocchi alterni, a parlare di sé, della loro vita, dei loro  fallimenti, sogni e desideri.

Nemmeno lei è particolarmente generosa nel descriversi: Mi chiamo Emily. Abito in un monolocale nel complesso residenziale Grange a Walworth, nel sud est di Londra. Ho venticinque anni, sono bruna e ho uno stupido naso a patata.

L’intera storia ruota attorno alla scomparsa di Brendan. Gary cerca di far luce su questa strana sparizione, malgrado i suoi timori caratteriali e un cuore non propriamente da leone.

In una girandola di eventi, dubbi e contro dubbi, giochi e doppi giochi in cui si trovano coinvolti anche  Emily, Grace, poliziotti veri e falsi, magistrati, avvocati corrotti… Gary riesce ad arrivare sino in fondo, facendosi consigliare dall’immancabile scoiattolo che sembra avere le idee più chiare di lui.

Il finale ci lascia appagati … sebbene la fama di Gary non venga modificata nemmeno nel Post scriptum: cagasotto è l’affettuoso epiteto con cui le due donne- Grace ed Emily- si rivolgono a lui.

Michela Vittorio

Potrebbero interessarti anche...