La giovanissima Billie, rimasta da poco orfana di padre, torna a vivere con la madre nel villaggio natale di quest’ultima.
Ben presto, però, nella vecchia casa che hanno acquistato incominciano a verificarsi fenomeni strani e soprannaturali, che solo la bambina avverte… rumori misteriosi, lampadari che oscillano, impronte di mani infantili, avvertimenti minacciosi.
Billie cerca invano di convincere la madre ad abbandonare la casa, presentendo un pericolo incombente, e poi, con l’aiuto degli amici Simone e Aladdin, inizia ad investigare sui misteri che aleggiano nell’abitazione.
Dopo minuziose ricerche, aiutata anche dal poliziotto Josef, riuscirà a ricostruire la storia tragica della casa, che sembra voler respingere ogni nuovo abitante, e dei “bambini di cristallo” che danno il nome al romanzo.
Nella casa, infatti, si sono svolte tempo addietro cupe vicende e qualche anima pare non riuscire ancora a trovare pace.
Alla fine, quando finalmente tutto sembra aver avuto una spiegazione razionale e ci si sta avviando verso il lieto fine… Qui ci fermiamo, come al solito, per non rovinare la sorpresa nei lettori.
Non tutto è così semplice e banale come potrebbe apparire, ci dice la scrittrice, e molte volte non si può trovare spiegazione a tutto.
Romanzo breve molto ben scritto, con dialoghi serrati ed intriganti.
Il libro è destinato ad un pubblico giovanile (e infatti è stato premiato anche nell’ambito della narrativa per ragazzi), ma ha tutte le carte in regola per piacere anche a molti adulti più smaliziati.
Successo letterario, in Svezia e non solo.
