“Corse, combattimenti e macellazione clandestina, traffico di fauna esotica e protetta, racket degli animali, doping,bracconaggio e zoopornografia; Sono queste le voci pi significative dei profitti criminali a danno degli animali”; E’ drammatico l’appello di Antonio Pergolizzi lanciato in chiusura di questo bel romanzo di Sandrone Dazieri.
A darlo alle stampe una collana coraggiosa, la Verdenero, che si prefigge di denunciare l’Ecological collapse verso il quale siamo destinati, reclutando scrittori noir di pregio per narrare vicende ispirate all’ecomafia.
Un silenzio colpevole da parte delle istituzioni copre questo giro sporco che vale un sacco di quattrini, secondo solo al traffico di droga in termini di guadagno, e che coinvolge ogni ordine e grado di gerarchie del malaffare mondiale.
Sandrone Dazieri costruisce un noir ritmato e ficcante, che svela una trama oscura e interessante e che lascia nel lettore la voglia di approfondire l’argomento ancora piuttosto ignorato dalla maggior parte dei mass media.
Il protagonista non tanto l’eroico ecologista morto ammazzato nelle prime pagine, ma un losco e ombroso avanzo di galera, che prova a ricominciare da una polenta taragna eseguita alla perfezione la sua strada verso una vita da “regolare”.
Sam, mezza vita passata in galera per espiare la sua voglia di soldi facili grazie alle rapine, si trova suo malgrado invischiato in una storia di ecomafia, dove si annusano giri di malaffare che coinvolgono in una concertazione perfetta malavita orientale e solide roccaforti di mafia nostrana. Gli esecutori materiali del dipanarsi della truffa risultano essere malavitosi di provincia, piccole pedine insignificanti e senza scrupoli che eliminano senza piet chi qualche remora a sguazzare nella generale indifferenza ce l’ha.
Sempre attento alla caratterizzazione del personaggio, Dazieri oltre a costruire un buon gioco di suspense e colpi di scena ci regala una godibile ritratto del bandito malandato, dalla parta giusta per una volta: custode e garante della verit.
Sam uno che come spesso accade ha pagato fino in fondo i conti con la giustizia, un fine conoscitore degli sbirri e dei loro metodi discutibili, uno che dalla galera ha forse tratto l’unico insegnamento utile: non fermarsi alle apparenze e stringere alleanze convenienti e che aiutino a sopravvivere.
Proprio grazie ai contatti di un tempo il protagonista riuscir a restituire dignit alla vittima, un idealista attento all’ambiente, bollato come semplice spacciatore all’inizio della storia.
Altro aspetto interessante il richiamo al lettore a prestare attenzione alla faccia pulita, si fa per dire, del gigantesco traffico di rimedi naturali offerto agli ignari consumatori delusi dalla medicina ufficiale e orientati verso cure alternative.
Dietro a queste pozioni della felicit, panacea per ogni male, si nascondono a volte torture terribili ad animali spesso in via di estinzione, come ad esempio la bile d’orso ottenuta dopo una lunga agonia del simpatico amico che campeggia magari nella stanza di nostro figlio simbolo di protezione e dolcezza.
Le “bestie” si capisce perfettamente chi siano a questo punto.
Sandrone Dazieri si conferma grande noirista; uno straordinario spaccato della Val Brembana e dei suoi piccoli grandi intrighi trasuda la sua innata e beffarda natura di narratore sciolto da schemi imposti dal genere. Egli dosa sapientemente flashback di vita spesa pericolosamente con una voglia di riscatto dei personaggi mai ripetitiva e sempre contraddistinta da una vena ironica irresistibile.
Gli autori devolvono una parte delle proprie royalties al progetto SalvaItalia di Legambiente.