Dopo l’uscita del 2006 con Stampa Alternativa, Marsilio ci ripropone Blue Tango, un bel noir di Paolo Roversi. Uno scrittore che nel recente passato con“Milano criminale” , “Solo il tempo per morire” e “L’uomo della pianura”ci ha fatto conoscere la Milano della “mala milanese”. Non è un caso quindi se già in questo noir ci sono riferimenti espliciti a Vallanzasca e al suo “mito”.
Non possiamo leggere un romanzo ambientato a Milano e non avere a che fare con le sue giornate grigie e nebbiose, e qui anche con la pioggia che si rovescia sulla città .
Oltre alla simpatia dei protagonisti principali, che appaiono in tutte le avventure di Radeschi, risulta difficile, se non impossibile, non apprezzare anche il grande, in tutti i sensi, Buk, il suo cane, chiamato così in onore del grande Charles Bukowski. Come del resto ha tutta la nostra simpatia il cellulare del giornalista free-lance/ hackerista, un motorola che non ha mai, e poi mai intenzione di funzionare, in particolar modo nei momenti più necessari. Buon ultimo, e non certo per importanza, il giallone, il mitico vespone anni ’70,che in moltissimi avrebbero già consegnato allo sfasciacarrozze e che invece Radeschi caparbiamente tiene in vita e lancia a tutto gas. Perché il vespone “è una missione”
Ma Milano è anche il mondo della metropolitana ed è proprio quest’ultima a essere teatro di una morte attorno alla quale si concentrano i sospetti e le paure di terrorismo e di traffico internazionale di stupefacenti. A rendere tutto ancora più complicato ci sono gli omicidi di giovani prostitute per mano di un serial killer. Una storia che si dipana con agilità nella quale Roversi semina anche richiami a grandi scrittori Oltre a Buk , abbiamo per esempio, le ricette e i libri bruciati di Montalban/Carvalho ed il calvados di Carlotto/Alligatore. E a proposito di riferimenti, non possiamo non citare il titolo, “Blue tango” che arriva direttamente in prestito dalla produzione di un noto cantautore: il genovese Paolo Conte.
Interessanti sono anche le pagine in cui vengono descritte , senza mai appesantire, le trasformazioni urbanistiche che ha subito Milano , le periferie di una volta che oggi sono zone semicentrali come, ad esempio, Lambrate. Per non parlare dei riferimenti a Seveso e alla tragedia ambientale causata dalla diossina dell’Icmesa, citata en passant.
Paolo Roversi si allontana dal clichè che vuole il noir con al centro un commissario, o un uomo in divisa.
Enrico Radeschi è un giornalista freelance e un esperto hacker che, grazie al suo intuito e alle sue abilità si rivela un collaboratore fondamentale per la polizia. Database, codizi, password, algoritmi e custer non hanno segreti per lui, perché Violare il sistema informatico è come una partita a scacchi…. e Enrico Radeschi ha sempre la mossa vincente.
Blue Tango – Un’avventura di Enrico Radeschi
Edoardo Todaro