Il caso Kellan



Franco Vanni
Il caso Kellan
Baldini + Castoldi
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Un giovane giornalista che si occupa di cronaca nera e vive in una stanza di un noto albergo milanese, il Villa Garibaldi: questo è Steno Molteni, protagonista de Il caso Kellan. Da Scimmia, amico poliziotto della Squadra Mobile, Steno apprende che il figlio del console americano è stato ucciso in circostanze poco chiare. Deciso a sfruttare il vantaggio che ha sulla concorrenza, il giornalista indaga all’interno dell’ambiente gay della città, perché il delitto sembra essere maturato lì. I genitori di Kellan non vogliono credere a tale ipotesi, in particolare il console, che si affida all’amico Han, cuoco vietnamita al soldo della Cia. Quando il caso pare aver preso una certa direzione, Steno ha un’intuizione che ribalta tutto. Venuto a conoscenza della verità, dovrà decidere se rivelarla pubblicamente o tenerla per sé.
L’azione del romanzo si svolge in soli quattro giorni, sullo sfondo di una Milano imbiancata dalla neve che cade incessantemente. Agli eleganti palazzi della città si contrappongono luoghi più appartati e segreti, terreno d’incontro per gli omosessuali e spesso pieni d’insidie. Fra gli uni e gli altri si muove Steno nella sua indagine, aiutato talvolta da Sabine, una ragazza che ha appena conosciuto. Il protagonista è un personaggio ben costruito e ben riuscito, ma anche le figure “secondarie” non sono da meno. Spiccano Alberto, il senzatetto che tiene d’occhio la Maserati di Steno e il signor Barzini, uomo d’altri tempi e titolare del Villa Garibaldi. Attorno a loro e ad altri personaggi si dipana una misteriosa e delicata vicenda che tocca anche le alte sfere della diplomazia. Dopo il promettente esordio de Il clima ideale l’autore si conferma con questo secondo romanzo, caratterizzato soprattutto da un’intensa introspezione psicologica.

Massimo Ricciuti

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