É bellissimo e intenso l’ultimo thriller di Dean Koontz, scrittore talmente dotato da riuscire a creare credibilità e suspense anche con un argomento che sfiora la fantascienza.
Il silenzio uccide ha una trama complicata ma di grande fascinazione dove tra dark web e impianti cerebrali che hanno il sapore di irrealtà assoluta si muove una protagonista bellissima, umana, coraggiosa e innamorata.
Jane Hawk ha avuto, fino a un certo punto della sua vita, una esistenza perfetta. Agente dell’FBI, moglie di un soldato di grandi capacità diventato colonello a poco più di trent’anni e un figlio meraviglioso che ha preso le migliori doti di entrambi i genitori. Fino al giorno in cui Nick, senza nessun apparente motivo e senza che sia successo nulla di particolare in quella giornata, si spara in casa lasciando un biglietto senza senso.
Jane è distrutta. Tutto il suo mondo crolla. Ma dalle ceneri del dolore rinasce più forte e prepotente l’amore per suo marito e la convinzione che il suo suicidio non è stato voluto dallo stesso. Il suo sesto senso e il grande amore che l’alimenta le fanno prendere una decisione drastica: lascerà momentaneamente il suo lavoro all’FBI, venderà le sue proprietà, metterà al sicuro il suo figlioletto e troverà la verità a ogni costo. La verità, però, coinvolge gente potentissima e senza scrupoli, avida e corrotta ma soprattutto moralmente abietta.
Jane, sola contro un mondo di superpotenti indaga sull’allarmante aumento del tasso dei suicidi in America, su tutti i messaggi senza senso e lasciati dalle vittime e sull’inspiegabile decisione presa da persone che avevano raggiunto tutte un benessere economico e familiare del tutto invidiabile e scevro da ogni istinto di togliersi la vita.
Tra le paludi peccaminose e violente del dark web e il progetto criminale e di potere assoluto di scienziati pazzoidi Jane Hawk scoperchierà una realtà talmente agghiacciante da risultare irreale.
Il silenzio uccide è un thriller adrenalinico che basa quasi tutto sulla costruzione del personaggio principale e della sua incredibile personalità. Lo stile e il linguaggio di Koontz sono quelli di sempre: precisi, senza troppo fronzoli, lineari e capaci di non annoiare mai.
Un gran giallo da tenere come tanti altri romanzi dello stesso autore nella propria libreria personale.
Il silenzio uccide
Antonia del Sambro