Il purgatorio dell’angelo



Maurizio de Giovanni
Il purgatorio dell’angelo
Einaudi
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Torna il commissario Ricciardi in quello che è il penultimo libro della serie. Il purgatorio dell’angelo si apre con una poetica descrizione di un’alba sul mare, quando la luce irrompe e rischiara le ombre, definendo i contorni. Descrizione che potrebbe essere anche una metafora dell’idea che sottende alla trama del libro, la confessione. Lo stesso “purgatorio” è un’immagine di oscurità, di preludio a una luce. È un percorso di riflessione, di comprensione, di accettazione e di riconciliazione. È un cammino introspettivo che si conclude con una presa di coscienza. In questo purgatorio si muovono i personaggi del libro: Ricciardi che non trova ancora il coraggio di confessare il suo tormento, il “fatto”, all’amata Enrica, Maione che non riesce a elaborare il dolore per la morte del figlio e crede di trovare in nuovo giovane agente un surrogato , un figlioccio su cui riversare quell’amore che è rimasto sospeso. E poi lui, la vittima, padre Angelo, un anziano gesuita, confessore della Napoli bene, che viene ritrovato morto a Posillipo. “Io confesso, ti confesso” sono le parole che Ricciardi sente. Perché padre Angelo era lì? Perché era inginocchiato? Chi l’ha ucciso?
Da qui parte la trama del libro che, come sempre, unisce all’indagine, le vicissitudini personali dei protagonisti. Un abile intreccio di fatti e sentimenti, uniti dal tema comune della confessione.
Come nei libri precedenti si ha un’alternarsi sulla scena dei vari personaggi, ogni libro punta l’attenzione su alcuni, lasciandone più in ombra altri. Non manca l’intermezzo più lirico, il corsivo che interrompe per un attimo la narrazione, e che questa volta segue il destino di una rosa, che passa di mano in mano, quasi fosse il testimone di un’ideale staffetta di sentimenti e storie.
Con il Purgatorio dell’angelo Maurizio de Giovanni torna a raccontare i sentimenti, di questo sono fatte ,infatti , tutte le sue storie. Perché è da lì che parte tutto, qualsiasi libro, di qualsiasi genere, ha alla base amore, odio, vendetta, invidia, desiderio, paura, che sono gli ingredienti della vita. De Giovanni racconta storie di sentimenti comuni , comprensibili e condivisibili e le  sue storie diventano le nostre.

Cristina Aicardi

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