Cogan



George V Higgins
Cogan
Einaudi
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Oralità criminale.
Nel mondo del crimine chiacchierare non porta mai nulla di buono e ogni parola di troppo presenta sempre degli effetti collaterali che vanno dall’arresto e l’incarcerazione all’esecuzione. Tra l’eloquenza e l’astuzia c’è sempre un rapporto inversamente proporzionale che segna molte delle carriere criminali a beneficio dell’attività delle forze dell’ordine e di alcune trame della fiction.
Questo lo sapeva bene George V. Higgins, giornalista di nera, professore universitario, procuratore distrettuale e scrittore. Autore di due raccolte di racconti e ventisette romanzi in cui ha messo a nudo la criminalità di Boston tra gli anni ’70 e ’90. È stato spesso sottovalutato dalla critica e ignorato dal pubblico, nonostante l’apprezzamento di Elmore Leonard, l’indubbia influenza esercitata nella caratterizzazione dei personaggi ideati da Quentin Tarantino e il successo di due film omonimi tratti dalle sue opere: Gli amici di Eddie Coyle con Robert Mitchum (1973) e Cogan con Brad Pitt (2012).
Quest’ultimo fu pubblicato nel ’74 con il titolo Cogan’s trade. Lo scoiattolo, Frankie e Russel sono criminali di basso rango che decidono di rapinare la bisca clandestina gestita da Markie Trattman. Attuano il loro piano sfruttando gli effetti di una truffa effettuata molti anni prima dallo stesso biscazziere per intascarsi il denaro e farla franca. La malavita locale assolda Dillon per scoprire e punire i responsabili ma, a causa di alcuni problemi di salute, manda al suo posto Jackie Cogan, un assassino spietato e violento.
Ormai lo sanno tutti, i film per quanto fedeli non sono mai all’altezza della pagina scritta, ma un buon motivo per riscoprire il libro non è per constatare le eventuali differenze, ma per immergersi in una narrazione “particolare”. La trama alquanto lineare non si articola attraverso azioni, ma la si ricostruisce leggendo i continui dialoghi dei personaggi che sembrano provar piacere nel riversare una marea di parole su chi li ascolta. Parlano davvero di tutto; della famiglia, degli amici, dell’esperienza in Vietnam, degli anni trascorsi in galera, delle donne che frequentano, di come restare a galla sequestrando cani o spacciando cocaina e mettere a segno il colpo che può cambiare la loro vita riuscendo a farla franca, almeno sino a quando tutte queste parole non arrivano all’orecchio sbagliato.
Una semplice storia criminale al limite del documentario, priva di qualsiasi sentimentalismo e da cui emerge tutto il cinismo e la violenza del crimine.

Mirko Giacchetti

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