Prendete tre amici, ognuno con la propria precarietà esistenziale e non solo.
E date loro soldi, tanti soldi, facendoglieli trovare così ,senza un reale perché.
Metteteli di fronte ad un bivio: fare del bene a se stessi o agli altri?
Ed ecco ottenuto un perfetto romanzo in salsa russa che fonde sapientemente umorismo e filosofia, definendo i contorni del tipico spirito slavo combattuto da sempre fra esigenze personali e grandi ideali.
Il romanzo il giorno dei soldi dello scrittore e giornalista televisivo Aleksej Slapovskij, offre il ritratto dell’umanità russa per metà decadente, per l’altra metà altruista e speranzosa, il tutto proponendo una vicenda divertente, scoppiettante e ben annaffiata con vodka o qualunque altro tipo di alcolico che sia capace di prendere fuoco, proprio come la storia che, nel suo svolgersi e definirsi, diventa sempre più intricata ed imprevedibile.
I tre protagonisti, Drago, Parfen e Scrittore, altro non sono che tre tipologie di uomo russo dell’era post- Unione Sovietica, che se trova nei “lineamenti della Lara” di Pasternak il proprio volto, ritrova il proprio cuore, dedito al godimento del presente a volte a discapito del futuro, nelle caratteristiche di questi tre anti-eroi, non coraggiosi né di nobilissimi intenti, bontemponi, affezionati all’alcol, petulanti ma di cui si può apprezzare la buona volontà nella ricerca di chi del denaro trovato può avere effettivamente bisogno.
Drago, che rappresenta la parte più tormentata dell’uomo russo, è talmente preso dai suoi pensieri (spesso inutili e ingarbugliati) da sconfinare con il ridicolo; Parfen, giornalista vicino all’ambiente politico, è il cinico del trio, abituato com’è alla corruzione e ai “segreti” d’ufficio; Scrittore è l’incarnazione dell’artista slavo, che offre al mondo ciò che questo pretende, mettendo da parte il desiderio di creare qualcosa di effettivamente grande che porti alla ribalta il proprio talento.
Le disavventure dei tre fanno da pretesto per presentare al lettore un’istantanea dello stato reale dell’umanità; Il giorno dei soldi potrebbe essere considerato come una raccolta di racconti che gravitano intorno ai tre protagonisti che non solo vi si trovano coinvolti ma fanno anche da voce narrante del tutto svelando a volte il significato implicito della scenetta, facendo le veci dell’autore.
Il romanzo nella sua totalità è accattivante, divertente, dalla struttura vagamente somigliante a quella proposta da Jerome K. Jerome per il suo libro “Tre uomini in barca”; il ritmo è trotterellante, movimentato, senza singhiozzi (contrariamente a quanto si potrebbe pensare considerando quanto i personaggi siano affezionati agli alcolici).
Assurdità ed Est si fondono in questo libro per portare alla mente una Russia che ricorda i Kraftwerk rivisitati in chiave circense; dimostra al lettore come i soldi non servano per tutto e che se c’è qualcosa a cui realmente aspirare, è l’armonia con sé stessi e i propria cari, l’amicizia, l’amore, il “godersi la vita” anche con un bicchierino in più.
Il giorno dei soldi
angelica scardigno