Un respiro nell’acqua



Alice Blanchard
Un respiro nell’acqua
Corbaccio
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Un respiro nell’acqua, recentissimo thriller psicologico, ha come protagonista Kate Wolfe una giovane psichiatra infantile, che si vede crollare il mondo addosso in seguito al suicidio di un’adolescente, sua paziente, Nikki Mc Cormack, affetta da disturbo bipolare e depressione, mentre lei era in vacanza con l’uomo che amava James, anch’egli psichiatra. Non riesce neanche a fare breccia questo senso di colpa, che subito subentra una nuova paziente, un’adolescente autolesionista, Maddie Ward, la cui madre insiste perché sia assolutamente affidata alle cure della Dottoressa Wolfe. Maddie aveva l’attaccatura dei capelli a V, come Savannah, sorella di Kate, uccisa in tenera età da un brutale assassino, che l’ha sepolta viva e le ha tagliato alcune ciocche di capelli. Altro ancestrale senso di colpa con cui convive la nostra bella Kate. Inoltre la madre Julia, una donna molto attraente ma al tempo stesso fragile, si suicida riempiendosi le tasche di sassi e lasciandosi annegare nel lago, come Virginia Woolf, della quale era ammiratrice. Il padre di Kate, Bram Wolfe, era un medico dall’aspetto aristocratico che dopo questa disgrazia si ritira ancor di piu nel suo silenzio e nella sua amata solitudine. Al centro della storia entra in scena un altro personaggio Palmer Dyson, un investigatore in pensione, che insinua dubbi nella nostra giovane psichiatra, con la scusa di chiederle un’ interpretazione dei fatti.
 Alice Blanchard, fa ruotare la storia intorno a Kate, un personaggio davvero ben costruito, che lavora con le sue pazienti e con se stessa, per provare a superare certi traumi, che hanno le radici nell’infanzia, ma dei quali lei stessa ne porta le conseguenze, nell’incapacità di stringere legami forti, nei sensi di colpa nei confronti di pazienti problematici, nelle allucinazioni, nell’autolesionismo.
La storia Un respiro nell’acqua  è ricca di intrecci narrativi e ha un finale abbastanza in linea col ragionamento iniziale. Il romanzo si divide in due parti e grazie alla stile fluido dell’autrice, come ogni buon thriller americano, si legge in breve tempo.
L’autrice ha l’abilità di ben delineare i personaggi problematici, orchestrare una trama inquietante, fornire ai lettori ottime descrizioni della natura, dei boschi e dei paesaggi intorno a Blunt River, paesino del New Hampshire, ove è cresciuta la protagonista del romanzo. Anche la figura del Serial Killer è aderente al classico modello e ritrova come costanti la coazione a ripetere, il piacere di uccidere e la collezione di piccoli trofei appartenenti alle vittime.
Per tutte queste ragioni gli amanti del genere non potranno che essere  entusiasti di Un respiro nell’acqua.

 

Valeria Arancio

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