Il fiume – Peter Heller



Peter Heller
Il fiume
Solferino
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Il fiume è il quarto romanzo del giornalista e scrittore americano Peter Heller e il secondo tradotto in italiano dopo Le stelle del cane.
Le notizie biografiche di questo autore reperibili in rete sono scarne e non vanno al di là delle testate per cui scrive e dei libri pubblicati, non tutti di fiction ma tutti riguardanti tematiche naturalistiche. Tuttavia dalla lettura de Il fiume si può immaginare il suo amore per la natura selvaggia e incontaminata e per gli sport estremi.
Questo romanzo inizia infatti con il racconto di una vacanza avventurosa all’estremo nord del Quebec discendendo in canoa un fiume che si getta nella baia di Hudson dopo aver attraversato numerose rapide.
I protagonisti sono Jack e Wynn, due studenti universitari che vivono nel nord degli Stati Uniti, frequentano la stessa università e si sono conosciuti durante un trekking organizzato per le matricole. In quell’occasione hanno scoperto di avere molte passioni in comune, l’escursionismo e la pesca in primo luogo, ma anche la letteratura americana benché solo Wynn sia iscritto al corso di laurea in letteratura mentre Jack studi ingegneria.
I ragazzi sono molto diversi. Jack, figlio di un allevatore del Midwest, è pratico, diffidente e tormentato dal senso di colpa per la morte della madre in un incidente a cavallo che lui imputa a una sua negligenza. Wynn, al contrario, è più robusto, tanto che Jack l’ha soprannominato Grosso, ha un temperamento artistico ereditato dai genitori ed è ottimista, fiducioso e buono. Ciononostante i due ragazzi hanno stretto un’amicizia indistruttibile.
La vacanza è iniziata nel migliore dei modi: il tempo è freddo ma buono, i giovani sono esperti, l’equipaggiamento da campo è completo, tuttavia ad un certo punto del viaggio, destinato a durare alcune settimane, Jack prova un acuto senso di pericolo.
In effetti un incendio di vaste proporzioni si sta avvicinando da ovest, ma i ragazzi possono ancora farcela a raggiungere la foce e non è quello che preoccupa Jack, ma qualcosa di più oscuro e subdolo.
Tutto inizia quando i due incontrano un uomo che sta facendo lo stesso viaggio in compagnia della moglie per effettuare ricerche geochimiche e che, disperato, asserisce che la moglie è scomparsa in una sera di nebbia. Jack e Wynn tornano a cercarla ed effettivamente la trovano, ferita e incosciente, e se ne prendono cura.
Da qui in avanti l’allegra vacanza progettata dei due avventurosi universitari si trasforma in una lotta per la sopravvivenza incalzati dagli eventi naturali ma anche da esseri umani senza scrupoli.
Il fiume è un romanzo ad alta tensione, ma anche una mirabile descrizione della natura spettacolare e grandiosa del Canada settentrionale dove l’uomo si sente piccolo e impotente di fronte alla meraviglia e alla violenza dei fatti della natura.
Il fiume è senz’altro un libro consigliabile non solo agli appassionati di gialli ma anche a chi ama i romanzi di avventura ed è godibile anche per i giovani lettori della fascia d’età 16-24 anni.
L’unica pecca che si può imputare all’autore è l’uso troppo abbondante di termini tecnici riguardanti la pesca, la canoa e l’equipaggiamento da escursione in generale che solo gli addetti ai lavori possono comprendere con precisione e che nulla aggiungono alla qualità della narrazione anzi a tratti rallentano la lettura.
Il fiume è anche una tenera storia di amicizia sincera tra due ventenni senza mai scadere nel patetico o nello stereotipato, ma mantenendo sempre alta la tensione e creando un romanzo che si legge tutto d’un fiato e che fa riflettere sull’onestà, sull’integrità e sulla generosità dei giovani.

Rita Garzetti

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