Come un respiro – Ferzan Ozpetek



Ferzan Ozpetek
Come un respiro
Mondadori
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Due sorelle, un evento che le separa per cinquant’anni, una casa, Roma, Istanbul, lettere scritte e mai lette perché rispedite al mittente, sei amici la cui vita inciampa in due anziane signore. Eccoli gli elementi per il cocktail perfetto di una storia “alla Ozpetek”. Un film? No, un libro, perché oggi nel mirino c’è “Come un respiro”, di Ferzan Ozpetek, edito da Mondadori Libri.
Elsa e Adele sono due sorelle che vivono quasi in simbiosi, con un’intesa perfetta come fossero gemelle, nonostante i due anni di differenza, con una madre con disturbi psichici e un padre, adorato, ma molto spesso assente per cercare di sopravvivere alla moglie dispotica. Una sintonia che viene interrotta dall’apparizione di Vittorio, giovane avvocato di successo, che sposa Adele. Accade qualcosa, che scoprirete leggendo, ed Elsa parte per vivere la sua vita lontano dall’Italia. Approda a Istanbul e lì, tra scoperte, amori, vicende intricate e affari, vive per cinquant’anni, senza avere più contatti con la sua famiglia, a cominciare dalla sorella, alla quale però scrive lettere che le vengono rispedite indietro. Una domenica mattina Elsa appare nella casa di Sergio e Annamaria, marito e moglie che avevano acquistato l’appartamento da Adele un paio di anni prima. La giovane coppia si appresta ad un pranzo con due coppie di amici quando alla loro porta suona Elsa, che dice di aver vissuto in quella casa molti anni prima e vorrebbe rivederla per un’ultima volta.
Da qui si scatena un intreccio intricato fatto di ricordi, prima raccontati da Elsa, poi da Adele, intervallati dalle lettere mai aperte e il cui contenuto sarà noto solo al lettore e non ai sei amici. Le tre coppie si troveranno coinvolte in un vortice di sentimenti, emozioni, strappi e dolori, ma anche in un evento tragico che li sconvolgerà. La loro amicizia apparentemente solida, in realtà nasconde piccoli e grandi segreti, bugie e passioni roventi. I sei saliranno sulle montagne russe di eventi che vanno avanti e indietro, dagli anni Sessanta, i cui si svolge la storia di Elsa e Adele, al momento in cui quella storia viene raccontata e rivissuta in quella casa, che conserva un segreto.
“Come un respiro” non è un giallo, ma può contare su un solido mistero, corredato da una spruzzata di cold case. Potremmo definirlo una sorta di mistery delle umane passioni. Insomma, come già scritto, è un libro “alla Ozpetek”, sia perché sembra di essere immersi in un suo film, sia perché l’accuratezza delle descrizioni, degli stati d’animo, dei sentimenti e dei rovelli individuali, delle personalità dei singoli interpreti, è una caratteristica fortissima, che richiama prepotente il suo marchio di fabbrica. Il tutto corroborato dalla descrizione di una Istanbul ormai scomparsa, cosmopolita e magica, tollerante e travolgente, misteriosa e straordinariamente sensuale, che rivive nel racconto di Elsa.
Il libro di Ozpetek ha anche il merito di riportare alla luce la condizione sociale delle donne tra la fine degli anni Sessanta e la metà degli anni Settanta in Italia, pur senza pretese sociologiche, ma semplicemente raccontando storie personali, inserite nel contesto di un Paese travolto dal boom economico, ma fossilizzato in logiche bigotte e perverse che, a volte, rendevano le donne vittime consenzienti. Una lettura coinvolgente, in cui tutti gli ingranaggi vanno perfettamente al loro posto, anche quelli apparentemente fuori linea, come fosse un orologio svizzero di quelli ad alta complicazione. E trattandosi di passioni umane non potrebbe essere altrimenti.

Michele Marolla

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